Il percorso di formazione verso il sacerdozio è scandito da alcune tappe intermedie che invitano i candidati a riflettere sulla scelta di vita da intraprendere e nel contempo segnano un passo decisivo, un punto fermo da cui ripartire. Queste tappe sono i due ministeri minori del Lettorato e dell’Accolitato ed il rito dell’Ammissione agli ordini che vengono conferiti al termine di un serio discernimento poiché :“La chiamata del Signore si riconosce e si giudica attraverso i segni con i quali Dio manifesta nel tempo la sua volontà”. Un percorso formativo che non porta ad una glorificazione soggettivista ma conduce verso una meta precisa: “Guadagnare a Cristo tutti gli uomini!” ciò sarà possibile solo se riusciremo a capire che “non si è vescovi, sacerdoti o diaconi perché si è più intelligenti, più bravi degli altri, ma solo in forza di un dono”(Papa Francesco).
Inseriti in questo dinamismo e protesi verso la realizzazione della volontà di Dio, Lunedì 14 Marzo, nella Chiesa di San Lazzaro in Piacenza, Castaldi Loreto e Marchione Maurizio – seminaristi della nostra Diocesi – hanno manifestato il loro desiderio di dedicarsi al servizio di Dio e alla Chiesa venendo ammessi tra i candidati agli Ordini Sacri. Nella stessa occasione altri seminaristi provenienti da diverse Diocesi del mondo hanno ricevuto il Lettorato e l’Accolitato dando alla celebrazione una particolare nota di ministerialità.
Il rito di ammissione è avvenuto durante la Concelebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo di Piacenza-Bobbio Mons. Gianni Ambrosio, alla presenza dai Padri Vincenziani che curano la formazione nel Collegio Alberoni e di molti sacerdoti di Piacenza. A rendere viva la paternità pastorale del Vescovo Mons. Gerardo Antonazzo erano presenti dalla nostra Diocesi don William Di Cicco – Rettore del Seminario diocesano – e don Giuseppe Basile – ex alunno del seminario piacentino, – che hanno fatto percepire tutto il respiro e l’affetto ecclesiale diocesano. Durante i riti il risuonare più volte dell’“Eccomi”, risposta che i candidati hanno proferito dopo essere stati chiamati per nome, ha evocato l’esperienza vocazionale dei Profeti e della Vergine Maria, esperienza infine dilatatasi nel “Si, lo voglio” con cui ciascuno ha manifestato davanti all’assemblea il suo proposito. Così dall’Eucarestia, sosta che rinfranca nel cammino della vita, si è ripartiti per percorrere un ulteriore tratto di strada anche se questo movimento spaventa un po’ perché, come scrive Papa Francesco: “mettersi in cammino significa lasciare tante sicurezze, tante opinioni di come è l’immagine di Dio e … cercarlo!”.
Alla Chiesa universale e diocesana il compito di sostenere i chiamati con la preghiera e la carità fraterna.