Fede e tecnologia a ritmo di Tweet

Fede e tecnologia a braccetto a ritmo di Tweet

“Mettere in comunione non solo mettere in rete”.  Come spesso ricordato nelle nostre attività, negli articoli e nei convegni, anche nell’ultimo, dove è stato presentato il libro dell’Ing. Riccardo Petricca PASTORALE DIGITALE 2.0, la nostra sfida, quella della pastorale digitale e della Diocesi stessa, è quella di comunicare e trasmettere un messaggio, il “Messaggio” attraverso cui, la persona dietro un pc, un cellulare, un tablet, può sentirsi in comunione non solo con tanti fratelli e sorelle lontani, ma con lo stesso Gesù nostro Salvatore, soggetto e unica forza matrice di tanta attività.

Quando la Diocesi sbarcò sui social network, il promuovere l’informazione e l’evangelizzazione attraverso il web, suscitò non poche critiche e difficoltà, ma con il tempo si è capito il senso di così tanto lavoro.

Considerando il Web, uno dei canali sempre più in espansione, in una società sempre più piena di falsi modelli dove Internet ne fa da padrone, perché non aprire proprio li, dove la maggior parte delle persone lascia il suo tempo, nuove porte di verità e di fede? Si creare nuovi spazi di evangelizzazione, mettere in rete per mettere in comunione, l’intero e vastissimo territorio diocesano e non solo; l’elevata professionalità e il grande impegno di tutti i volontari ha fatto si che tanta gente si interessasse alle tematiche di fede, agli eventi religiosi e perché non anche tornare a sperare e credere.

Ad oggi infatti i nostri canali internet, l’uso dei social in particolare di TWITTER ha creato un punto di riferimento, uno strumento attraverso il quale la comunità può conoscersi, interagire, informarsi e dialogare. Fede e tecnologia a braccetto, con la consapevolezza che diminuiranno le distanze e aumenteranno i contatti tra diverse realtà, dentro e fuori Diocesi, trasformando il web in una grande piazza dove poter svolgere la nuova evangelizzazione.

Ad oggi TWITTER è un nuovo grande mezzo per comuni­care e rimanere interconnessi attraverso lo scambio di fre­quenti e brevi messaggi una sorta di “ Cosa stai facendo”. Ed è proprio la facilità e la scioltezza del suo utilizzo che permette a centinaia di persona di essere aggiornata ed informata su ogni attività diocesana e parrocchiale con un semplice Clik anzi diremo Tweet.

A conferma dell’importanza e della validità di questo nuovo ed alternativo strumento di evangelizzazione fu la prima iscrizione di Papa Benedetto XVI a Twitter con l’account Pontifex nel 2012 e l’elezione del nuovo Papa argentino Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco, lo scorso 22 marzo 2013, hanno dato uno scossone all’istituzione ecclesiastica che da secoli proclama la propria spiritualità in maniera tradizionale.

Nell’era del web 2.0, la Chiesa Cattolica, grazie al messaggio di umiltà e purezza trasmesso da Papa Francesco, vuole stabilire un contatto più diretto con i suoi fedeli, aprendosi al confronto e, soprattutto al dialogo con i non credenti, oltrepassando confini, differenze sociali, generazionali e linguistiche.

Tuttavia, se da un lato la Chiesa e la nostra Diocesi, può recuperare le sue “pecore smarrite”, avvalendosi dello straordinario potere dei social network, in particolare di Twitter dall’altro è pur vero che, ciò non deve assolutamente sostituirsi alla frequenza e ai sacramenti, mettere in comunione si, evangelizzare si, ma recuperare le “pecorelle smarrite” significa anche e soprattutto far seguire, alla comunicazione via web il vero senso della fede, dato dall’amore incondizionato e dall’infinita misericordia che Gesù, attraverso la preghiera e l’accostarsi ai sacramenti può darci. Per questo certi di trasmettervi un vero e sano messaggio vi invitiamo a seguirci numerosi sul nostro account ufficiale @DiocesiSora https://twitter.com/DiocesiSora; che in poco tempo vede già il raggiungimento dei 3700 Tweets e più di 300 follower.

 

Aurora Capuano Resp. Twitter

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