La processione del Venerdì Santo a Cassino
Anche quest’anno grandissima partecipazione a Cassino alla Processione del Venerdì Santo, organizzata per la città dalla parrocchia di S. Antonio di Padova.
Per immedesimarsi nel dolore di quel Figlio e di quella Madre e capire quanto grande e sconfinato amore li abbia ispirati, sono state portate in processione per le vie cittadine la statua di Cristo morto, collocata in un’urna di cristallo contornata di lumi accesi, e quella di Maria SS.ma Addolorata, il cui cuore è trapassato da spade. Luci spente, solo i flambeaux in mano ai fedeli facevano un po’ di luce, con effetti altamente suggestivi, atti a conciliare la riflessione e la meditazione. Ottimo il servizio degli Scout.
La musica mesta della banda della Città di S. Giorgio ha accompagnato per tutto il tragitto il corteo, alternandosi a preghiere e canti. Sobria, naturalmente, la processione, manifestazione della spiritualità cristiana, ma proprio perché cristiana, non era un “funerale”, era piena di speranza: invitava, sì, a meditare sull’amore grande, estremo del Signore, che ha dato la vita per noi e per la nostra salvezza, ma a prevalere era un senso di gratitudine e ringraziamento, insieme alla preghiera. Si è pregato intensamente per la Pace nel mondo invocando Dio perché tocchi il cuore di coloro che credono che la violenza sia l’unico modo di rapportarsi con gli altri e fermi le armi e ogni forma, personale e collettiva, di sopraffazione, sopruso, aggressività, vendetta, oggi spesso perpetrate contro persone inermi e innocenti. I fatti di cronaca di questi giorni sono oltremodo eloquenti, perciò tanto più forte si innalzava la preghiera a Dio dal popolo di Cassino che ben ricorda quanti orrori e sofferenze porta la guerra, che tutto distrugge e niente costruisce. Un pensiero è andato a Papa Francesco, che in quei momenti presiedeva a Roma la solenne Via Crucis al Colosseo: si è pregato in unità spirituale con lui e con tutti i fratelli che erano con lui o che lo seguivano attraverso la tv. Tutti uniti, un cuor solo e un’anima sola, per far salire al cielo un’unica grande preghiera.
Al termine del percorso, compiuto con fede e raccoglimento, la processione è rientrata in chiesa dove si è conclusa.
Adriana Letta