La chiesa di Santa Rosalia in Sora

La chiesa di Santa Rosalia in Sora

di Lucio Meglio

 

 

Il terremoto che ha colpito Sora la notte del 16 febbraio 2013 ha causato molti danni ad alcuni storici edifici di culto della città. Tra questi vi è la chiesa di Santa Rosalia, grazioso tempio posto all’incrocio tra via Tofaro e viale San Domenico. Ad oggi l’edificio è ancora chiuso in attesa di lavori che ne consolidino la struttura. Ne presentiamo una breve storia con la speranza di poterne rivedere in tempi brevi l’apertura.

La chiesa rurale di Santa Rosalia sorge lungo l’antica via romana che collegava la città con il Monastero di San Domenico, e dà nome all’omonima contrada che nel corso degli anni si è sviluppata attorno ad essa. Il tempio è dedicato alla vergine patrona di Palermo. La prima notizia storica della chiesa ci giunge dall’Inventario dei beni della Cattedrale di Sora del 1691, nel quale si fa cenno ad una possessione situata presso la «casa di monumento seu Santa Rosalia» sita nell’omonima contrada; da notare il termine monumento che ci indica la presenza, sull’antica strada romana, di monumenti funebri lungo tutto il percorso. Nel 1804 la chiesa viene visitata dal vescovo Colaianni e la troviamo di proprietà della famiglia Tronconi. Dalla visita pastorale del 1874 apprendiamo che in passato aveva la semplice forma di una piccola Cona ovale. Fu per interesse del canonico Tondi, e per volontà della popolazione della contrada, che si procedette all’ampliamento dell’edificio. In quest’anno la chiesa non compare più di proprietà della famiglia Tronconi ma era già passata in proprietà agli abitanti del luogo. Al suo interno è custodita la statua della Santa palermitana esposta sull’altare maggiore; di essa siamo in grado di ricostruirne la storia, grazie ad una cartella conservata nell’Archivio vescovile su pretesi diritti vantati sulla sua proprietà. Il 20 agosto 1901 Domenico De Ciantis, nell’interesse della moglie Maria e della cognata Vittoria, scrive al vescovo Iannotta per chiedere che, in occasione della festa della Santa che si doveva svolgere il 25 agosto, il patronato della statua venga esercitato dagli eredi della famiglia Castellucci, come era consuetudine. Difatti il padre di Maria e Vittoria, Francesco Antonio Castellucci, attorno al 1868 acquistò la statua della Santa per una sua particolare devozione dovuta ad un miracolo ricevuto per intercessione di Santa Rosalia. Una volta fatta scolpire la statua, sempre a sue spese fece edificare, nella chiesa a Lei dedicata, una nicchia dove custodirla. La statua fu restaurata dagli eredi nel 1900 e in quell’occasione fu posta una targhetta commemorativa alla base che così recitava: «questa statua fu scolpita a devozione di Francesco Antonio Castellucci 1868. Fu restaurata dall’erede di lui nel 1900». Dopo l’apertura di una istruttoria, la Curia vescovile decretò che la statua di Santa Rosalia non apparteneva ad un privato cittadino bensì all’intera contrada, ed ordinò di togliere dalla sua base la targhetta posta dai Castellucci e che la chiave dell’urna venisse affidata al parroco pro-tempore. La contrada da sempre ha tributato una particolare devozione verso la “Santuzza” siciliana. Da un ulteriore documento presente nell’Archivio, datato 15 settembre 1933, il comitato del quartiere chiede al Vescovo l’autorizzazione a poter svolgere la festa della Santa, prevista per domenica 22 settembre, secondo il seguente programma: sabato sera primi vespri solenni. Domenica quattro messe di cui una cantata con una comunione generale. Domenica alle ore 8 e mezza uscirà il simulacro della Santa e sarà portato processionalmente fino all’interno della città di Sora, come è stato sempre fatto per il passato. In sera avranno luogo i secondi vespri con la benedizione della Reliquia. Vi saranno fuochi artificiali e la banda musicale di Sora in tutta la giornata presterà servizio. L’ultima attestazione della processione di Santa Rosalia è datata 1961, all’indomani della pubblicazione del nuovo ordinamento sulla processioni di Sora, di cui se ne parlerà in maniera particolareggiata nella terza parte del volume. Nella chiesa di Santa Rosalia è conservata anche la statua di San Vito martire, acquistata nel 1903, che dall’allora chiesa parrocchiale da cui dipendeva la contrada, fu ivi trasferita qualche anno dopo l’acquisto.

Fonti:

Archivio Storico della Diocesi di Sora, Serie Atti per luogo.

Meglio Lucio, Rea Romina, Il culto dei santi e della Madonna nella città di Sora, Sora, 2012, pp.152-155.

Chiesa di Santa Rosalia  a Sora
Chiesa di Santa Rosalia a Sora

IMG_0675

Categorie: Tracce: arte & cultura,Tutte Le Notizie

Tags: ,