Arrivato nel dicembre 2014, in veste di seminarista nella comunità santopatrese, Don Giuseppe Rizzo ha svolto il tirocinio pastorale prestando servizio nell’ambito dei vari settori (liturgia, catechesi, oratorio, caritas) nella città che lo ha ospitato e nella città di Arpino, collaborando a stretto contatto con i parroci dell’Unità Pastorale Arpino-Santopadre.
Con voce ferma e decisa e con la tranquillità che lo contraddistingue, don Giuseppe, ordinato sacerdote da appena 2 giorni, ha celebrato il 23 aprile 2016 la sua prima Santa Messa nella Parrocchia di San Folco Pellegrino in Santopadre.
Sulle note del canto d’ingresso “La Chiesa Esulta” eseguito dal coro parrocchiale, si è dato inizio alla celebrazione. In chiesa, la comunità si è raccolta numerosa, in prima fila i genitori del neo presbitero ed al loro fianco, il sindaco della cittadina, dott. Giampiero Forte, i rappresentanti delle Confraternite di San Folco Pellegrino, del Santissimo Sacramento e di Maria Santissima di Canneto e l’associazione Amici di San Rocco.
E’ tradizione che nel corso della Prima Messa di un novello sacerdote sia il parroco a tenere l’omelia e questo compito è spettato al concelebrante don Antonio Di Lorenzo, parroco di Arpino, nonché Vicario di Zona.
Nella sua omelia don Antonio ha messo in evidenza l’insegnamento di Gesù sull’importanza che ha l’amore nella vita e nella missione dei suoi discepoli:
“Per quanto possano essercene anche altri, non c’è nessun altro segno della sua presenza più concreto, più efficace e più espressivo dell’amore degli uni verso gli altri!” Gesù, ad evitare ogni fraintendimento, ci invita ad entrare nella sua stessa traiettoria. “Amatevi come vi ho amato io” significa praticare quella forma di amore che non si fissa limiti, che è offerto a tutti senza restrizioni e discriminazioni, che non arretra neanche davanti all’ingratitudine, alla violenza gratuita, agli insulti, alle beffe e alle provocazioni, che si fa perdono, compassione, pazienza, misericordia. È questo il segno distintivo di ogni suo discepolo…”
e concludendo, rivolgendosi a don Giuseppe ha proseguito:
“Se all’interno della comunità siamo chiamati ad amarci tutti gli uni gli altri, ancor di più i primi a dare l’esempio e praticare questo modo di amare devono essere i presbiteri.”
E’ stata poi la volta di Annamaria, una catechista della parrocchia che ha letto la Lettera Credenziale scritta dai parroci dell’Unità Pastorale e consegnata al Vescovo nella quale è dichiarato il giudizio obiettivo per poter accedere all’ordinazione sacerdotale. In questa lettera è riportato, tra l’altro, quanto don Giuseppe sia un giovane equilibrato, dotato si spirito di sacrificio e senso del dovere, quanto sappia relazionarsi con Dio attraverso la preghiera e la meditazione, quanto coltivi l’umiltà e la povertà evangelica, quanto si preoccupi di integrare fede e vita e quanto dedichi tutto se stesso al servizio della chiesa mostrando una particolare sensibilità per la pastorale della carità.
Infine don Giuseppe, con un pizzico di emozione, ha ringraziato i sacerdoti che sono stati al suo fianco e che gli hanno permesso di crescere ancor di più nel corso del cammino verso il sacerdozio e la comunità di Santopadre con la quale negli ultimi tempi ha instaurato dei rapporti ancora più forti.
Uno scrosciante applauso ha testimoniato quanto grande sia l’affetto e la stima dei fedeli presenti nei confronti di questo giovane sacerdote cassinate che da oggi sarà la loro guida spirituale.
Al termine della celebrazione, prima del saluto finale, don Antonio ha letto la pergamena contenente la Benedizione Apostolica di Papa Francesco e don Giuseppe ha invitato tutti a vivere ad un momento di convivialità offerto dai fedeli della parrocchia.
Angela Gabriele
Foto Gianna Reale