La comunità parrocchiale di S. Pietro Apostolo di Cassino si mobilita per i giovani
Una comunità si ritrova a cena insieme per passare una serata in compagnia, per rinforzare i legami di amicizia e di affetto, per trascorrere qualche ora lieta e spensierata, ma anche, anzi: soprattutto, per raccogliere fondi a scopo di beneficenza. E’ la comunità parrocchiale di S. Pietro Apostolo di Cassino, guidata da Mons. Fortunato Tamburrini, che per iniziativa dei Salesiani Cooperatori, per portare avanti una iniziativa ormai tradizionale e attesa a favore dei giovani e della loro formazione (il cuore comunitario è rimasto salesiano!), ha organizzato la cena giovedì 28 presso il Forum Palace Hotel, estendendo gli inviti anche al di fuori della parrocchia.
L’obiettivo che ha mosso tutto e tutti è la realizzazione anche quest’anno dell’Oscar Don Bosco, un concorso tra gli studenti delle scuole del cassinate che giunge quest’anno a spegnere ben 21 candeline. Il concorso propone ai ragazzi di lavorare su alcuni punti tratti dagli scritti e dalle opere di San Giovanni Bosco, detto “il Santo dei giovani” per la passione e l’impegno educativo che ha profuso in tutta la sua vita a favore dei giovani e che ha trasmesso ai suoi figli spirituali. L’intento è di seminare nel cuore e nella mente dei ragazzi valori positivi di amicizia, di sana allegria, di impegno a fare della propria vita un dono per gli altri. E i ragazzi di tutti i tempi, se stimolati in modo giusto, rispondono con slancio e generosità, con la loro capacità straordinaria di comprendere al volo le cose giuste.
Organizzare un concorso comporta delle spese, bisogna premiare tutti i ragazzi che si sono dati da fare ed hanno consegnato elaborati validi e creativi. E allora bisogna non solo ricorrere agli sponsor, ma ingegnarsi a raccogliere fondi. Ecco il perché della cena comunitaria, a cui hanno partecipato il parroco Don Fortunato ed il viceparroco Don Tomas, responsabile dell’Oratorio. Tutto si è svolto in un clima sereno e amichevole improntato all’allegria tipicamente salesiana. Al termine della cena il diacono Luigi Evangelista, coadiuvato dai Salesiani Cooperatori e da una simpatica rappresentante della comunità di studenti universitari vietnamiti che si è legata di forte amicizia con la parrocchia, ha guidato una piccola sottoscrizione a premi, con divertimento e simpatia. Vicino ai regali preparati erano esposti alcuni dei lavori in concorso realizzati dai ragazzi, a riprova della loro sensibilità nel cogliere prontamente anche i casi più difficili di attualità e nel capire come Don Bosco si comporterebbe, sintetizzato nella frase: “L’opera umana più bella è quella di accogliere e aiutare il prossimo“, con riferimento all’arrivo di tanti profughi nelle nostre terre.
Una bella serata, insomma, propedeutica alla cerimonia di premiazione dell’Oscar Don Bosco che si svolgerà il prossimo 12 maggio.
Adriana Letta