Creativi come l’amore
Anche quest’anno, il Centro Missionario diocesano, diretto da don Pasqualino Porretta, ha organizzato la veglia missionaria diocesana, tenutasi venerdì 16 ottobre presso la chiesa di San Pietro Apostolo in Cassino.
Il momento di preghiera, animato dal coro parrocchiale, è stato presieduto da Mons. Alessandro Recchia, vicario generale della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo; con lui sull’altare don Pasqualino, il parroco don Aniello Crescenzi e il diacono Luca Consales. Hanno partecipato anche alcuni sacerdoti, i diaconi, le religiose e i laici della diocesi per dire tutti, con forza: “Eccomi, manda me!”
La veglia, improntata sul tema del mese missionario “Tessitori di fraternità”, si è svolta in tre momenti che avevano come denominatore comune la tempesta, vissuta da due personaggi biblici, Paolo e Giona, che hanno accompagnato i partecipanti durante la preghiera. Al termine di ognuno di questi momenti, ciascun partecipante è stato chiamato a fare un nodo al filo che è stato consegnato poco prima che iniziasse la veglia, mentre sull’altare gli scout di Cassino e Cervaro annodavano la gomena, segno dell’impegno di ogni cristiano battezzato a essere “tessitore di fraternità”.
Durante la riflessione, Mons. Alessandro Recchia ha ripercorso le esperienze di Paolo e Giona osservando come attraverso essi, possiamo avere un esempio nella nostra vita e ha esortato tutti a vivere l’esperienza di tessitori di fraternità come coloro che vivono appieno l’innamoramento: perché l’innamorato, per la persona che ama, è disposto a fare qualsiasi cosa. Anche il battezzato, per essere un buon missionario, tessitore di fraternità, sperimenti l’innamoramento perché così si è capaci di visitare Cristo nel sofferente, nello straniero, in chi è in difficoltà.
La veglia si è conclusa con il mandato missionario ad alcuni giovani che hanno ricevuto, indossato e baciato la croce e con il mandato missionario a tutti i partecipanti.
L’assemblea si è sciolta con la benedizione e con i ringraziamenti, da parte di don Pasqualino, a Mons. Alessandro Recchia e a don Aniello Crescenzi per l’ospitalità, ma anche con un applauso per augurare una buona festa onomastica al vescovo Gerardo.
Andrea Marinelli