A Cassino la nuova unità interparrocchiale
Ieri alle ore 18:30 presso la Parrocchia di San Pietro Apostolo in Cassino, il neo sacerdote Don Giuseppe Mihai ha celebrato la sua prima messa nella nuova comunità interparrocchiale San Pietro Apostolo, San Giovanni Battista in Sant’Angelo in Theodice e Santa Maria della Valle. La Celebrazione presieduta da Don Giuseppe e concelebrata dai parroci Don Nello Crescenzi, Don Luigi D’Elia e Don Cristian Di Silvio,animata dalla corale parrocchiale, è iniziata con i saluti di benvenuto e la lettura del testo di concessione dell’indulgenza plenaria in occasione della prima messa di Don Giuseppe nella comunità.
Prima dell’omelia Don Nello, parroco moderatore della nuova unità interparrocchiale, ha dato lettura del decreto del Vescovo diocesano Mons. Gerardo Antonazzo, in cui nomina Don Giuseppe, ordinato sacerdote nella Cattedrale di Sora lo scorso 25 agosto e Don Cristian Di Silvio, ordinato sacerdote, nella concattedrale di Cassino, circa 3 anni fa, collaboratori pastorali della nuova unità interparrocchiale, insieme a Don Luigi D’Elia e al Parroco Moderatore Don Nello Crescenzi. Sia il Vescovo con il decreto di nomina, sia la nuova grande comunità così costituita, augurano ai giovani sacerdoti, un buon cammino; che l’energia della loro giovane età possa essere un forte impulso all’azione pastorale di questa Unità vivendo ed operando in stretta collaborazione con i presbiteri; soprattutto siano quella guida forte e sicura per l’oratorio e le famiglie che tutti si aspettano. Nell’omelia don Nello, richiamando al Vangelo del giorno, la parabola del Padre Misericordioso (o Parabola del Figlio Prodigo),ha sottolineato l’importanza della misericordia e come quella pecorella smarrita o quel figlio allontanato dal padre possiamo essere ognuno di noi. Due fratelli, due amori, un padre; oggi si preferisce chiamarla come parabola del Padre misericordioso, sottolineando la bontà del padre, la figura del Padre. In tutte e due i fratelli manca un qualcosa di fondamentale: la gioia di sapersi e sentirsi amati. Il primo cerca l’amore fuori della casa, il secondo la reprime nel profondo del cuore. Per motivazioni diverse, quasi opposte, non riescono a condividere con il padre la gioia dei tanti beni. L’atteggiamento del figlio che si crede più autosufficiente è la vera base per conquistare la vera libertà alla quale tutti noi vogliamo aspirare. Affidarsi alle braccia del padre e ricevere da lui l’anello, i calzari ed il vestito più bello rappresenta l’investitura della vera dignità che noi possiamo ricevere da Dio, come suoi figli. Dal figlio maggiore riconosciamo che il nostro bene proviene da Dio e impariamo a servire con vero amore e non come dovere da assolvere. La parabola del figliol prodigo o del padre misericordioso, è anche la parabola della gioia; la gioia che ha sperimentato il figlio minore quando ritorna dal padre, nello scoprire la sua verità ritrova la grande e vera libertà interiore. Gesù è venuto a salvare i peccatori, noi siamo quella pecorella smarrita, quel figlio fuggito e ritornato che il Buon Padre aspetta a braccia aperte.
Al termine della celebrazione eucaristica il Diacono don Luigi, ha ringraziato a nome della comunità, tutti i parroci e dedicando dei versi al neo sacerdote Don Giuseppe che, gioioso, anch’egli ha ringraziato tutti per la calorosa accoglienza mettendosi a piena disposizione e servizio di tutti. La nuova comunità così costituita si è ritrovata nel salone parrocchiale per un momento di fraternità.
Foto Alberto Ceccon