Conviviale di beneficenza in piazza Diamare a Cassino
Metti una sera a cena circa duecento persone o anche più, tre cuoche come si deve che preparino del buon cibo, luci colorate e allegre, un impianto di amplificazione per la musica e l’animazione della serata, uno spazio per lo spettacolo, uno staff efficiente per il servizio ai tavoli, qualche sorpresa, una motivazione che unisca tutti… e il gioco è fatto. E la location? semplice, in piazza Diamare, “ombelico” di Cassino, davanti alla chiesa di S. Antonio di Padova, con le luminarie della festa già installate. Eh sì, perché si tratta di una serata speciale, proprio in onore del Patrono della parrocchia, in preparazione alla grande festa ormai imminente, siamo al 10 giugno, è iniziato il grande Triduo, mentre la “Tredicina” va avanti già da giorni, con una partecipazione di fedeli incredibile.
E allora niente di meglio che trascorrere una lieta serata conviviale di beneficenza tutti insieme, preparando tutto con cura. Il parroco Don Benedetto Minchella, con il Comitato, ha pensato a tutto. Questa serata si prefigge due obiettivi: cementare l’unione della comunità, mobilitando tutte le persone di buona volontà affidando loro i diversi ruoli, e raccogliere fondi sia per i festeggiamenti che, si sa, hanno dei costi, sia per fornire alla Caritas i mezzi necessari. Come dire: aiutare la Caritas parrocchiale ad aiutare i fratelli in difficoltà, molti dei quali, ovviamente, sono presenti seduti a tavola a questa cena che ha adibito a sala ristorante la parte di piazza antistante la chiesa. Ed il portone della chiesa, debitamente decorato a festa, è spalancato, perché tutto si svolge sotto lo sguardo – che crediamo sorridente – del Santo. Anzi, a rispondere a questo sguardo benedicente c’è anche, all’esterno, quello di S. Giovanni Paolo II, la cui statua domina la piazza… e la tavolata.
Si comincia con la preghiera, guidata dal parroco. Intanto è pronto al servizio lo stuolo di ragazzi con la maglietta gialla “Parrocchia S. Antonio Cassino”, sorridenti e svelti. Sono studenti, molti del Liceo Classico e delle Scienze Umane, motivati a prestarsi a questo servizio dalla prof. Rachele e lo fanno con il loro entusiasmo trascinante; tra loro c’è perfino una ragazza musulmana che volentieri si è messa al servizio, che le vale per il Ramadan! Iniziano portando ai lunghi tavoli il primo piatto, una magnifica pasta e fagioli dal gusto antico e insuperabile. Non per niente le tre cuoche abruzzesi sono venute a cucinare con il loro bagaglio di sapienza, di tradizione e di disponibilità. La sala parrocchiale si è trasformata in cucina da campo, efficientissima. Segue un ottimo secondo con porchetta, poi cocomero, gelato e, gran finale, la torta di S. Antonio. Tutto molto gustoso, e intervallato dallo spettacolo, completamente made in parrocchia, presentato brillantemente da Alessio Mastronardi, fatto di canzoni, balli, brani musicali eseguiti al violino, karaoke, in cui si cimenta con grande successo anche Don Benedetto, in buona compagnia… C’è anche una lotteria, con premi offerti da vari sponsor, e perfino qualche gioco pirotecnico, non è mancato proprio nulla.
Ma soprattutto è stato bello il clima fraterno, gioioso e cordiale che ha fatto di tutti i presenti una grande solidale famiglia, in cui ognuno si sentiva ospite e al tempo stesso parte attiva, pronto a dare una mano all’occorrenza. E questo, non c’è dubbio, è il risultato migliore possibile. Certo che S. Antonio sorrideva!
Adriana Letta