Incontro del Settore Adulti Giovani di Azione Cattolica zona Nord
L’équipe Adulti Giovani dell’Azione cattolica, della zona nord della Diocesi ha voluto offrire un incontro per approfondire il contenuto della Enciclica Laudato si’, letto sotto i due aspetti teologico ecclesiale e tecnico.
(Per conoscere la realtà degli Adulti Giovani dell’Azione Cattolica della nostra diocesi,
clicca qui: Adulti -Giovani di Azione Cattolica Sora – Cassino – Aquino -Pontecorvo )
Nel pomeriggio di sabato 7 novembre, presso la sala mons. E. Facchini del Centro pastorale San Luca, si è svolto l’incontro dal titolo Abiterai la Terra, che non poteva iniziare altrimenti che con la famosa Laudato si’ tratta dal musical Forza venite gente, sottofondo di una serie di suggestive immagini che hanno mostrato ai presenti la bellezza di questa Terra che ci è stata affidata.
Nella prima parte dell’incontro don Mario Santoro ha offerto una presentazione strutturale ed un’approfondita sintesi di tutto il lavoro di Papa Francesco, mettendo in risalto l’inscindibile binomio uomo-natura che porta ad andare oltre l’aspetto meramente ecologico. Che cosa vogliamo lasciare ai nostri figli? E ancora, a che scopo lavoriamo e lottiamo?
Domande profonde, che incidono sul senso della vita che ogni uomo si pone. I gemiti di questa Terra maltrattata si uniscono a quelli di tutti gli abbandonati del mondo. E questo apre ad una sollecitazione verso una conversione ecologica secondo l’espressione di San Giovanni Paolo II. Dalla Laudato si’ emerge con forza l’appello ad un impegno per la cura della casa comune, perché l’umanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire insieme questa casa. E lo strumento fondamentale per perseguire questo impegno verso la Natura e verso il Creatore, fondamento della nostra fede, è il dialogo. E il testo, ha sottolineato don Mario Santoro, apre con una rilettura del libro della Genesi, del racconto della creazione, e si snoda attraverso una profonda analisi delle problematiche ambientali, per soffermarsi su una critica della situazione e su una proposta.
Tutto scandito da un continuo passaggio relazionale tra l’ambiente e la dimensione umana e sociale: la relazione con Dio, tra gli uomini e con la Terra richiama le dieci parole, i dieci comandamenti su cui fin dall’inizio si è basato il patto di alleanza del Padre con i suoi figli. Il concetto cardine è quello di un’ecologia integrale, un nuovo paradigma di giustizia in cui si continua a mantenere il binomio uomo-natura.
Nella seconda parte dell’incontro, il focus si è spostato sull’aspetto più pratico e tecnico, curato dall’ing. Cristian Venditti, esperto del settore ambientale in particolare per l’inquinamento e la gestione dei rifiuti. Il suo intervento ha introdotto un concetto relativamente nuovo, quello dello Sviluppo sostenibile, che l’ing. Venditti ha definito la traduzione tecnica di ciò che Papa Francesco definisce ecologia integrale.
L’evoluzione del concetto di ambiente lo vede passare da un significato antropocentrico ad uno ecocentrico, in cui l’uomo torna ad essere parte dell’ambiente e non dominatore. Un uso sostenibile permette la rigenerazione di ogni ecosistema che tende così a ritrovare il suo naturale equilibrio: ed è così che inizia a far capolino il concetto di sviluppo sostenibile (Rapporto Bruntland, 1987) che soddisfi i bisogni attuali senza compromettere la possibilità, per le generazioni future, di soddisfare i propri.
Uno sviluppo sostenibile che guarda dunque al futuro, la risultante dell’intersezione di quattro ambiti: economico, sociale, ambientale e di governance. Tutti siamo chiamati in causa nel perseguire anche nelle piccole azioni quotidiane, gli obiettivi che traducono le sfide dello sviluppo sostenibile, tra cui ricordiamo la lotta ai cambiamenti climatici, la gestione sostenibile delle risorse, la lotta contro l’esclusione sociale e la povertà.
A chiusura dell’incontro, il Co-Presidente dell’AC diocesana, Antonio Accettola, ha condiviso alcune riflessioni: San Francesco definiva fratello e sorella ogni elemento della natura, con cui noi abbiamo in comune la generazione e di cui dobbiamo necessariamente farci custodi, partendo da un’adeguata educazione soprattutto verso i più giovani, sensibilizzandoli alle problematiche ambientali.
Carla Cristini
Foto: Riccardo Petricca