Itinerario di preparazione al matrimonio per i fidanzati a Sora
“Ci si sposa una volta per sempre ma mai una volta per tutte… una volta per sempre con il Cuore ogni giorno”. In questi termini, semplici ma ricchi di contenuto, il vescovo Gerardo Antonazzo ha accompagnato, in un dialogo aperto, le coppie di fidanzati nell’ultimo incontro dell’itinerario di preparazione al Matrimonio, tenutosi sabato 18 scorso presso la Cattedrale S. Maria Assunta in Sora.
Questo cammino di preparazione al Sacramento del Matrimonio è iniziato a gennaio ed ha accolto ben 23 coppie seguite, passo dopo passo, da un’equipe di coppie sposate da diversi anni e dalla presenza costante del parroco don Ruggero Martini ed il collaboratore pastorale don Joel Tamiok.
Gli argomenti trattati sono stati diversi con l’alternanza della viva testimonianza delle coppie dell’equipe, sempre con la centralità della Parola di Dio che ci ha fatto entrare nella profondità del significato sacramentale nuziale.
L’incontro fatto di “dodici traguardi” è stato racchiuso nell’intenso dialogo che il Vescovo ha instaurato con le coppie presenti. La prima riflessione ha toccato il tema dell’Innamoramento: «Innamorar-si» o «mi sono innamorato» è una forma verbale riflessiva, grammaticalmente corretta, ma che in realtà non rende il significato proprio di un “amore che dovrebbe esaltare l’altro/a piuttosto che ricadere su se stesso”.
«Il Matrimonio come “dono totale” di vita reciprocamente vissuta insieme, dove le parole “dono” e “totale” vanno sottolineate perché racchiudono lo stesso “dono totale che Gesù fa di se stesso alla Sua Chiesa ossia al Suo Popolo” (Efesini 5,21-33)».
Con tangibile concretezza il Vescovo ha parlato del cuore dell’uomo come un cuore che non sarà mai perfetto perché scalfito dalle ferite e dalle cicatrici della vita ma che, sorretto da un amore a “prova di Croce” può trasformare se stesso e l’altro/a verso la pienezza di un Matrimonio che è “Sacramento e Nutrimento”. «La Chiesa si nutre di Cristo e Cristo si nutre della Chiesa nel “reciproco Amore”, così come gli Sposi si nutrono della comunione sacramentale con lo stesso amore che si scambiano l’un l’altra».
La parola “Sacramento” sembra risuonare durante l’intero incontro poiché evidenzia una scelta ben precisa, l’adesione al “progetto di Dio” sulla coppia che mette in campo le “Sue energie divine”, differentemente dal matrimonio civile che si ferma alle energie umane ma che è comunque una forma rispettosa.
«La preghiera che gli Sposi devono ripetersi ogni giorno è quella di Accogliersi e promettersi, con la Grazia di Cristo, Fedeltà e rispetto amore e onore in tutte le stagioni della vita», come cita il rito: Nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia tutti i giorni della vita, la Manifestazione del consenso da parte degli sposi, assume così il medesimo valore della preghiera di Consacrazione del pane e del vino che il sacerdote recita sull’altare. In questa bellissima immagine del pane e del vino collochiamo l’Amore reciproco degli Sposi che viene trasformato in Sacramento dalla Grazia di Cristo sull’altare della vita».
«La celebrazione del Matrimonio inizia davanti al sacerdote e si conclude, con la fine della vita, dinanzi a Dio». Il primo luogo dove possiamo incontrare Cristo è attraverso il nostro coniuge nella sua totalità che comprende le sue miserie, le sue debolezze, i suoi difetti ma anche le sue ricchezze consapevoli che proprio quelle miserie sono in realtà un punto di forza.
«Il Matrimonio è un vincolo che unisce ma non schiavizza» ha detto sorridendo il Vescovo, perché nessuno abbia la presunzione di voler cambiare l’altro a proprio piacimento.
L’egoismo, l’attenzione verso le proprie esigenze, la crisi economica e di valori morali ed etici, la mancanza di lavoro, gli esempi che la società vuole inculcarci e molto altro, sono tutti elementi che minano la stabilità e l’equilibrio della Famiglia che per Dio e per la Chiesa stessa, possiede un “valore insostituibile” e che va difeso ogni giorno. La Famiglia “piccola Chiesa” e nucleo primordiale dove l’Amore nasce e si dilata come un cuore va protetta e tenuta unita.
Per ultimo ma non meno importante, il Vescovo ha esortato le coppie di fidanzati a pregare insieme durante la giornata, perché: «Pregare insieme è spogliarsi radicalmente e mettersi a nudo davanti a Dio e all’altro». La preghiera aiuta gli sposi a predisporsi con umiltà al futuro; per questo a conclusione dell’incontro la preghiera del Padre nostro e la benedizione hanno suggellato il percorso compiuto con l’augurio di diffondere il germe dell’Amore che è Fedeltà e Grazia.
Articolo e foto: Erica Busetto