Da Alvito alla Cattedrale di Sora a piedi per il Giubileo

Una proposta dell’Oasi Mariana Betania per il Giubileo
Un pellegrinaggio a piedi da Alvito alla Cattedrale di Sora il 25 aprile dalle ore 9,30
Suor Antonella Piccirilli:”Unire la lunga tradizione delle nostre terre”

Un pellegrinaggio giubilare da vivere come occasione di rinascita interiore e di perdono, in questo Anno Santo della Misericordia. È la proposta che l’Oasi Mariana Betania offre a tutti il prossimo 25 aprile, con un’iniziativa che mette in cammino chi vuole vivere insieme il “Giubileo della Misericordia”: un pellegrinaggio a piedi, che parte alle 9,30 del mattino dal cuore dell’Associazione, l’Oasi di Alvito, per giungere, attraverso soste di riflessione e condivisione, al cuore della nostra Diocesi, la Cattedrale di Sora, per il passaggio della “Porta Santa” e la celebrazione eucaristica, prevista intorno alle 17,00.
“L’intenzione, ha spiegato suor Antonella Piccirilli, è quella di unire la lunga tradizione delle nostre terre, attraversate nei secoli da tanti santi pellegrini che hanno amato ed evangelizzato il nostro territorio, alla consapevolezza che il “cammino si fa camminando”. Per questo l’esperienza stessa di mettersi in viaggio verso una meta comune è già dono di amore e di gioia, che conosce il sacrificio e la condivisione, la fatica e la comunione con i fratelli. Non è nuova l’Oasi Mariana Betania a imprese simili: anche nel 2000 un folto numero di persone partecipò al pellegrinaggio a piedi “Oasi-Cattedrale”, proposto per l’anno giubilare; tanti amici si aggiunsero lungo il cammino e la Cattedrale di Sora accolse in quell’occasione molte centinaia di fratelli in festa.
L’itinerario, anche questa volta, è caratterizzato dalla volontà di camminare insieme incontro al Signore, nella gioia del perdono: è un’occasione di misericordia per tutti, uniti a Dio da un filo invisibile. Il peccato rompe il filo, ha ancora sottolineato suor Antonella Piccirilli, ma quando ci pentiamo, Dio fa un nodo nel filo, che ogni volta diventa più corto. Così, di perdono in perdono ci avviciniamo a Dio”. L’invito a partecipare è rivolto a tutti, per essere un piccolo segno di quella Chiesa “in uscita”, come chiede papa Francesco e sperimentare la potenza della tenerezza di Dio.

Gianni Fabrizio

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