Maria donna della visitazione
Si è concluso il 6 settembre il percorso della XXII edizione del Convegno mariano organizzato dall’associazione pubblica di fedeli Oasi Mariana Betania. Il tema: Maria donna della visitazione. Nato nel 1999 da un’intuizione di don Alberto Mariani, fondatore della comunità, in questi ultimi ventun anni l’evento è sempre stato ospitato nell’incantevole cornice delle colline di Alvito. Le misure di contenimento della pandemia e il desiderio di permettere un’estesa partecipazione, hanno persuaso gli organizzatori a trasmettere, per la prima volta, tutti gli appuntamenti in streaming, ospiti della sala “Gioia”, presso la chiesa di Santa Restituta a Sora.
Seguendo un’organizzazione ormai consolidata, le relazioni e le testimonianze presentate hanno avuto come oggetto di studio la figura della Vergine, in relazione all’episodio della Visitazione. Nella tappa inaugurale, tenutasi come da tradizione il 15 agosto, giorno in cui la Chiesa celebra l’Assunzione di Maria, è stato presentato il tema attraverso l’intervento introduttivo del vescovo Gerardo Antonazzo, vescovo della Diocesi Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, il quale ha fornito le giuste coordinate per inquadrare ed attualizzare l’episodio evangelico di Luca.
«Per comprendere la visita di Maria ad Elisabetta – ha sottolineato il vescovo Antonazzo nel suo intervento in streaming – è necessario partire dalla visita che Dio fa a Maria nell’Annunciazione. Ricolma della visita di Dio e della sua presenza nel proprio grembo, Maria è spinta ad uscire per portare ad altri il dono ricevuto e così, attraverso la visita ad Elisabetta e Zaccaria, anziani sposi, visita l’umanità tutta, fragile e bisognosa di speranza. «Oggi più che mai vi è l’assoluto bisogno di quell’uscire in fretta» di cui ci parla il Vangelo di Luca perché, analogamente a Maria, che nel suo grembo ha portato il mistero di Cristo, la Chiesa – anch’essa madre – porta nel suo grembo la Parola, i sacramenti e la testimonianza di carità, viatici necessari ad un’umanità sempre più smarrita”»
Per supportare lo studio e l’approfondimento personale dei partecipanti, sono state ideate tre tappe intermedie (23, 30 agosto e 5 settembre) che hanno visto fra i vari ospiti il teologo Paolo Curtaz, il Vescovo della diocesi di Aosta Franco Lovignana e il vescovo emerito Luca Brandolini.
Testimonianze di vita vissuta alla sequela e alla ricerca di Maria hanno poi arricchito la proposta del Convegno, mostrando come sperimentare la visitazione nel proprio vissuto quotidiano, nei momenti di gioia insperata ma anche quando il dolore sconvolge la nostra esistenza.
Frammenti di vita, legati tutti dal filo rosso della visita come avvenimento, che hanno accompagnato i partecipanti all’evento conclusivo tenutosi domenica 6 settembre: occasione propizia per fare un bilancio e permettere ai partecipanti di condividere i frutti della riflessione personale.
«Quanto ascoltato nel corso di queste settimane – ha ricordato don Alberto nella relazione finale – deve essere un richiamo a sperimentare la visita di Dio nella nostra vita. Guidati dall’esempio della Vergine possiamo imparare l’atteggiamento giusto per metterci in ascolto di Dio: non avere paura, non fuggire, dire di sì e soprattutto lasciarci condurre dallo Spirito, diventando anche noi servi, come Gesù e Maria».
«Madre Teresa di Calcutta – ha aggiunto – alle consorelle in costante visita ai fratelli più poveri ed emarginati, chiedeva sempre un’ora di adorazione prima di uscire, per permettere a Dio di visitarle e riempire il loro cuore. La loro azione missionaria era poi suggellata dalla visita a Gesù Eucarestia, una volta rientrate, per offrire il loro racconto e lasciarsi consolare. Così anche la strada che ci porta all’incontro con l’altro può essere vissuta come un’esperienza di visita costante perché nei volti di chi ha bisogno possiamo rintracciare Gesù».
Maria Chiara Mattacchione