Festa dei ministranti della Diocesi
Il Centro pastorale Sacro Cuore in Pontecorvo ha accolto, nella giornata di domenica 7 maggio, i giovani ministranti della Diocesi in occasione della festa ad essi dedicata, organizzata dagli uffici diocesani per la pastorale vocazionale, pastorale giovanile e dall’ufficio dell’evangelizzazione e la catechesi. L’aria, pervasa dal profumo esuberante della natura che vive l’apice della dolce primavera, ha udito l’allegria delle voci in festa dei circa cinquanta, tra bambini e ragazzi, che della primavera della loro vita fanno un servizio diligente e lieto all’altare, alla Parrocchia, ai fratelli.
Dopo l’accoglienza dei gruppi provenienti da numerose comunità parrocchiali della Diocesi, i ministranti hanno svolto delle attività, guidati dai nostri seminaristi. Il successivo pranzo al sacco, il gioco, la bellezza dello stare insieme sotto i caldi raggi del sole, sono state opportunità di incontro e confronto, di crescita e di amicizia. La festa si è conclusa con la concelebrazione Eucaristica, presieduta dal vescovo Gerardo Antonazzo, animata dal coro della parrocchia Santa Margherita in Roccasecca e da una estrosa assemblea di tunichette e camicini di ogni colore e foggia; ciascuno dei ministranti contraddistinto dall’abito liturgico in uso nella propria Parrocchia.
Le parole del Vescovo, nella domenica in cui la liturgia ci propone l’immagine di Gesù buon Pastore e la Chiesa prega per le vocazioni, sono state di elogio per il servizio che i ragazzi svolgono nelle rispettive comunità. Gesù, il premuroso pastore delle sue pecore, è colui che le segue e le cura, le riconosce e le ama; è lui che suscita il desiderio nel cuore di alcuni (soprattutto in verde età come ci ha ricordato il Vescovo) di restare più vicino a lui e di diventare a loro volti pastori. Da “pecore” a “pastori”, rispondendo agli accenni di vocazione che iniziano a luccicare quando si è ragazzi, per seguire più da vicino il Buon Pastore nel sacerdozio e nella vita consacrata.
“Alzati, va’, non temere” la frase della Scrittura che ha dato il titolo alla giornata di festa, si rivela inoltre come principale risposta alle domande di quanti sentono la dolce inquietudine della vocazione, accesi dal desiderio di fare cose grandi e di orientare la propria bussola sui passi di Gesù il Pastore bello, l’amico di tutti.