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«Ma voi, chi dite che io sia?» Gesù usa la pedagogia delle domande per far crescere i suoi amici. Gesù non impartisce lezioni, non suggerisce risposte, ma conduce con delicatezza a cercare nel proprio cuore.

Nella vita, più che le risposte, contano le domande, perché le risposte ci appagano e ci fanno stare fermi, le domande invece ci obbligano a guardare avanti e ci fanno camminare.

All’inizio Gesù interroga, quasi per un sondaggio d’opinione: «Le folle, chi dicono che io sia?». E l’opinione della gente è bella e incompleta: «Dicono che sei un profeta», come Elia o il Battista.

Allora Gesù cambia la domanda, la fa esplicita, diretta: «Ma voi, chi dite che io sia?». Ma voi… Prima di tutto c’è un “ma”, una avversativa, quasi in opposizione a ciò che dice la gente.

Non accontentiamoci di una fede «per sentito dire». Ma voi! Cioè, voi che mi avete invocato e pregato, conosciuto e amato: chi sono per voi? È il cuore pulsante della fede: chi sono io per te? Non cerca la folla anonima, Gesù, cerca la persona, la relazione.

La sua assomiglia alle domande che si fanno gli innamorati: quanto posto ho nella tua vita, quanto conto, chi sono per te? E l’altro risponde: tu sei la mia vita, sei la mia donna, il mio uomo, il mio amore…

 

Angela Taglialatela

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