Nella Parrocchia di S. Pietro Apostolo in Cassino, Mandato agli Animatori che al termine del percorso di formazione incontrano il Vescovo
Fine maggio è il periodo delle Prime Comunioni e Cresime, della conclusione delle attività parrocchiali, ma non per tutti significa, come si potrebbe pensare, smobilitazione dagli impegni per una vacanza vuota di responsabilità e di contenuti. Almeno, non significa questo per molti ragazzi, adolescenti, che anzi si sono preparati per mesi al fine di cominciare le vacanze… lavorando, o meglio: per vivere un mese al servizio dei più piccoli, per farli divertire e soprattutto “crescere”. Sono gli animatori della Estate Ragazzi 2017 che in tutta la Diocesi si stanno preparando.
Le zone del Sud della Diocesi fanno capo alla Parrocchia di S. Pietro Apostolo in Cassino, affidate al viceparroco Don Tomas Jerez e sabato 27 maggio i ragazzi hanno vissuto una giornata speciale. Infatti al loro ultimo incontro formativo, nel salone parrocchiale, è intervenuto il Vescovo Gerardo Antonazzo, il quale desiderava incontrarli, ascoltarli e benedire il loro impegno. Sono stati un centinaio gli adolescenti, in gran parte della parrocchia ospitante, ma anche di S. Bartolomeo, S. Antonino, Cervaro, Aquino, che hanno condiviso il percorso di formazione. E’ così, ha fatto notare il Vescovo, che si usa un linguaggio comune e si sperimenta che già lo “stare insieme”, il “fare insieme” è un valore: con un unico progetto si è un corpo unico, anche se con diverse articolazioni.
Quest’anno il tema del Grest (Gruppo Estivo o anche Grande Estate) è: Un desiderio per il domani. Su questo il Vescovo si è soffermato a parlare con i ragazzi, ponendo loro domande e proponendo riflessioni, partendo dalla pagina evangelica delle tentazioni di Satana a Gesù nel deserto. Spesso, ha fatto osservare, nel parlare si transita confusamente dal bisogno al desiderio. Invece bisogna distinguere. I bisogni possono essere primari (ne va la sopravvivenza), secondari (da essi dipende un possibile miglioramento del benessere, non la vita), oppure indotti, quelli che la pubblicità riesce a convincerci che sono bisogni. Il bisogno è fatto per essere risolto. Invece i desideri non hanno risposta definitiva, rimangono sempre accesi perché la risposta non chiude il desiderio, ma lo alimenta. Vale per l’amicizia, per l’amore, per Dio. C’è un desiderio di Dio in ognuno di noi, se lo scambiamo per un bisogno, ricorriamo a Dio solo quando “ci serve”, ne abbiamo bisogno, soddisfatto il quale abbiamo risolto. Invece se è un desiderio, desideriamo incontrare ancora Dio. I desideri esprimono gli orientamenti dell’animo, gli affetti della vita, gli aspetti più profondi, i legami, le relazioni. Una persona non può vivere solo per rispondere ai bisogni, ma deve coltivare e far crescere i desideri. Se l’amico o il coniuge serve solo per rispondere ad un proprio bisogno, viene “cosificato”, strumentalizzato. I bisogni sono istintivi, mentre i desideri sono nell’animo di tutti, ma tanti non li sentono perché li scambiano con i bisogni, perciò le persone vanno educate a riconoscerli.
Così gli Animatori, con il loro entusiasmo, ha proseguito il Vescovo, possono “contagiare” altri ragazzi a scoprire in sé il desiderio di fare anche loro gli animatori e mettersi a disposizione degli altri. E’ così che si cresce, ci si sente ricchi, si sta bene, quando si fa qualcosa per gli altri. Magari questo progetto gli Animatori possono portarlo anche in altre parrocchie che ancora non hanno aderito al Grest e contagiarle. Con questo auspicio e con la sua benedizione, il Vescovo, impossibilitato a trattenersi perché impegnato altrove per le Cresime, si è congedato dai ragazzi ringraziandoli per il loro impegno e dando loro appuntamento a Canneto quando, finito il progetto, si ritroveranno tutti insieme a livello diocesano. Sarebbe rimasto volentieri, perché nel corso della Messa per la conclusione dell’anno catechistico, gli Animatori ufficialmente sarebbero stati presentati alla comunità parrocchiale ed avrebbero ricevuto il Mandato di “Animatori per l’Estate Ragazzi 2017”.
Adriana Letta
