Antonio Di Marco: impressioni, natura e simboli oltre le regole dell’Arte pittorica e scultorea

Pittore, scultore e disegnatore, oltre che romanziere e poeta

Per capire l’arte di Antonio Di Marco è necessario comprenderne il tratto umano. Uomo tenace e dotato di una personalità che si riflette nei colori vivi e maiuscoli delle sue opere. Quella di Di Marco è un’arte raffinata, studiata, potente, ma è anche e soprattutto un’arte popolare, perché oltre i raffinati simbolismi pittorici e scultorei del maestro aquinate, si nasconde una profonda necessità di comunicare: emozioni, passioni, idee, situazioni. Di Marco, in sessant’anni di carriera artistica ha a lungo sperimentato tante e diverse correnti ‘storiche’, lungo il crinale delle quali si è perfezionato uno stile innovativo e assolutamente allergico alle rigidità formali di un’arte costruita sui postulati della mera ripetizione di logiche consolidate. Sperimentare e stupire, pur mantenendo un contatto costante con la gente che deve poter beneficiare, come corpo vivo, delle pulsanti e vitali essenze di questo importante artista. Maestro sperimentale ma anche tradizionale, ha tenuto numerose mostre in Italia, ritagliandosi uno spazio importante soprattutto in quel contesto di arte raffinata e costantemente slanciata verso la metafisica e l’esaltazione della vita, verso una tensione che trascende la cruda materia. L’autenticità e la novità del maestro aquinate sta nella capacità, tanto unica quanto magistrale, di accordare nel gusto espressivo persone con diversi e distanti concezioni dell’arte. Viaggiare con Di Marco e dentro l’arte di Di Marco significa avere la possibilità di educarsi ai canoni dell’arte, attraverso il più bello dei modi: attraverso l’estasi della contemplazione della tela o dell’opera scultorea. Nel suo meraviglioso studio d’arte, incastonato nello splendido panorama del borgo medievale d’Aquino, Di Marco ci fa navigare, da artista navigato, nello splendore di opere che suggellano in maniera superba la regalità dei luoghi nei quali sono poste. Sapienza delle scuole pittoriche-scultoree ed estrema capacità innovativa. Forse un tempo Di Marco sarebbe stato annoverato tra i cosiddetti artisti di rottura, tra gli anti-accademici. Certo, questa definizione non può che onorare le lunghe pagine della poetica dell’artista, scevra di un’inutile retorica finalizzata al mero compiacimento di scuole o sistemi di riconoscimento prestampati, tuttavia sarebbe più propriamente il caso di parlare, per Di Marco, di una logica nuova, che preferisce, all’abbandono immotivato e casuale di sistemi consolidati, una reinterpretazione dotta ed originale di sistemi storicizzati nella storia dell’arte. Tanti concetti, tanti colori, tante emozioni. Certamente sul piano scultoreo, la lunga e prolifica collezione del maestro aquinate si esprime in tensioni ideali e tecniche tipiche del rinascimento, e soprattutto di quella corrente che nell’idioma del futurismo e del modernismo ha espresso la capacità di donarci la bellezza dell’arte, senza imporne il rigido canone della perfezione stilistica. Ed infatti, Di Marco nella scultura propone suggestive capacità di reinterpretare e spiegare diversi credo: i palati più tradizionali possono riconoscersi nell’identità precisa di forme dal sapore classico, dove la perfezione dello stile si esalta in maniera slanciante; diversamente, sapori taglienti di un modernismo legato alla scomposizione delle forme, e teso alla riconoscibilità sul piano della potenza materiale di forme in perenne trasformazione e metamorfosi, trovano allo stesso modo appagamento. Volendo sintetizzare, probabilmente la tensione del colore e quel modo di modellare che tende a fondere e a far emergere la scultura in un’inedita ‘fusione’ tra materiale di lavoro e materia in divenire, fanno di Di Marco uno scultore tendenzialmente impressionista, con delle evidenti aspettative verso i generi prima indicati.

Di Marco pittore, da prova di conoscere in maniera precisa gli stili principali che hanno fatto grande la storia della pittura, ma dopo averci dato prova della sua sapienza, va oltre libri polverosi e tele ripetitive, proponendoci un’arte nuova e mai scontata. Certamente è evidente come il pittore ci conduca nello scenario naturalista, dipingendo il paesaggio che gli è dinanzi da un punto di vista statico; allo stesso modo, tuttavia, è però fin troppo evidente il tratto impressionista, sarebbe meglio dire post-impressionista. Infatti il post-impressionismo ha ripreso e superato storicamente il noto genere di riferimento, mutando i più classici studi sul colore e sul concetto di en plein air, andando a scavare in maniera ardita nell’uso differente e più violento del colore, osando in innovative traiettorie di restayling. Da qui nacquero i concetti che condussero all’espressionismo, in parte certo presente nel maestro aquinate, perché è evidente come i suddetti concetti postimpressionisti abbiano, ed è un fatto storico, acceso turbinose evoluzioni sul piano della pittura.

Colori vivi, paesaggi maestosi, corpi tesi nel vissuto esistenziale, imponenti rappresentazioni del sacro, Di Marco è tutto questo, anche di più. Il maestro, oltre alle specifiche mostre, espone permanentemente nel centro storico medioevale di Aquino, presso via San Costanzo, civico n. 7. Un centro studi dell’arte voluto fortemente dall’artista, suggestivo e costruito su più piani. Un’opera d’arte dove legno e mura antiche si fondono in una sontuosa armonia. Il corredo è poi dei più generosi: pitture, sculture e disegni ovunque. La mostra è visitabile in maniera permanente, ingresso libero, previo appuntamento con il maestro.

Contatti: 3383987553; 3476868864.

Di Marco- Opere

 

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