Aprire la propria casa alla comunità

Cassino: Rosario e processione per pregare la Madonna di Lourdes e poi cena per stare tutti insieme

Coniugare preghiera e amicizia, devozione alla Madonna di Lourdes e accoglienza, vincoli familiari e amicali e vincoli di appartenenza alla stessa comunità orante, preparazione di flambeaux per una processione e di cose buone da mangiare e da bere per tante persone che parteciperanno. E’ possibile ed è bello. Tutto questo, e anche molto di più, si è realizzato la sera di sabato 15 luglio, grazie alla generosa iniziativa di una famiglia, che da qualche anno ha fatto diventare una tradizione per la comunità parrocchiale di S. Antonio di Padova in Cassino il desiderio di aprire la propria casa alla preghiera comunitaria.

E così è stato. Ercole e Graziella hanno invitato i parrocchiani ad una serata di preghiera a casa loro. Inizialmente la pioggia ha ritardato un po’ gli arrivi e le decisioni di dove collocarsi per la preghiera, dato che nel pomeriggio un nubifragio fortissimo si era abbattuto su Cassino e per tutta la serata aveva continuato a piovere e faceva un po’ freddo. Poi, calmatosi il cielo, nella pace dell’ampio giardino immerso nel verde, davanti ad una piccola grotta di Lourdes, da loro realizzata qualche anno fa di ritorno da un pellegrinaggio a Lourdes dove avevano acquistato una statua della B. Vergine di Lourdes, il Parroco Don Benedetto Minchella ha intonato il S. Rosario e gli ospiti (tra cui anche Sindaco e Vicesindaco con famiglia), chi seduto chi in piedi, col flambeau acceso in mano e la corona, rispondevano con fede e tra un mistero e l’altro alzavano il loro cero al canto dell’Ave, proprio come a Lourdes, e la suggestione era fortissima. Si respirava una fede e al tempo stesso una familiarità davvero toccante. Al momento delle litanie cantate, ci si è messi in cammino processionale, percorrendo la stradina che gira intorno al vicino laghetto di S. Pasquale fino a ritornare davanti alla “grotta”, dove Don Benedetto, intinto un ramoscello di ulivo (appena colto dall’albero) nell’acqua della fontana ai piedi della Madonnina, ha dato la benedizione finale.

Poi, tutti nel porticato dove tavole apparecchiate con ogni ben di Dio offrivano a chiunque la possibilità di prendere ciò che voleva, in semplicità. Verso le 10,30 è giunto il Vescovo, Mons. Gerardo Antonazzo, che era stato invitato a questa singolare iniziativa e che nel pomeriggio aveva celebrato le Cresime a S. Andrea del Garigliano e più tardi celebrato la Messa della Madonna del Carmine a S. Ambrogio. Poteva essere stanco, ma non è voluto mancare e con premura pastorale ha visto, ascoltato, salutato. Ma soprattutto non ha fatto mancare la sua parola, non solo per ringraziare, ma per esprimere forte approvazione per l’iniziativa che, con semplicità e genuinità, con stile familiare, dava un bell’esempio di accoglienza concreta: aprire le porte della propria casa e del proprio cuore, accogliere chi si presenta, pregare insieme e poi stare insieme in un momento festoso, non solo è un esempio cristiano, ma – ha aggiunto – è un messaggio molto bello, positivo e costruttivo per i ragazzi e i giovani, che dalla società sono spinti piuttosto verso la chiusura, l’egoismo e l’individualismo, e invece in questo modo vedono e sperimentano la bellezza dell’accoglienza, della comunione e del fare qualcosa per gli altri. Sono valori umani, non solo cristiani e spirituali, e sono valori che restano. Infine, il Vescovo ha intonato una preghiera a Maria, davanti alla piccola grotta, e ha impartito la sua benedizione ai presenti.

Solo dopo è entrato nella zona del rinfresco, dove ha potuto salutare e incontrare le persone, singolarmente e per piccoli gruppi, esattamente come accade in una festa in famiglia, con lo stesso spirito familiare, amichevole e cordiale che mette tutti a proprio agio. Una formula nuova di costruire comunione, di costruire chiesa.

Adriana Letta

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