Storia, fede e tradizioni
Quando papa Giovanni XXII nel 1323 iscrisse San Tommaso d’Aquino nell’Albo dei Santi, a quanti obiettavano che egli non aveva compiuto grandi prodigi, né in vita né dopo morto, il papa rispose con una famosa frase: “Quante proposizioni teologiche scrisse, tanti miracoli fece”. Ma alcuni miracoli, sconosciuti ai più, Tommaso li compì.
I verbali del processo di canonizzazione di san Tommaso d’Aquino riportano – forse – il primo miracolo del santo. Nel recarsi a Lione per il Concilio indetto da Papa Gregorio X, nel 1274, in compagnia di Fra Reginaldo, di alcuni monaci e della sorella, già malato fece sosta al Palazzo baronale di Maenza, ospite della contessa e parente Francesca d’Aquino, sposa del signore del castello, Annibaldo da Ceccano. Colto da estrema debolezza e avendo perso del tutto l’appetito, “venuta la volontà al Santo di mangiare una certa sorte di Sardella o Aringa che in Parigi si mangia e in Italia non si trova” (Flos Sanctorum di Pietro Ribadeneira, 1778), il medico per accontentarlo si recò in piazza e la prima persona che incontrò fu un pescatore, arrivato a Maenza da Terracina con un cesto di pescato diverso: allo scoprire la cesta i pesci si tramutarono miracolosamente in aringhe. Nei medaglioni del processo di canonizzazione, un frate in visita a san Tommaso testimoniò che quelle mangiate a Maenza erano aringhe fresche, che conosceva solo sotto sale per averle viste alla Curia Romana a Viterbo, e che anche Fra Tommaso, presente al castello, riconobbe per averle gustate in Francia. I giudici, evidentemente con l’acquolina in bocca, ‘Vi ricordate come le cucinarono?’ ‘Le mangiammo lesse in brodo e anche arrostite‘. Si tratta forse, non solo del primo miracolo si san Tommaso, ma della prima ricetta di una zuppa di pesce.
La leggenda narra, invece, che la famiglia di Tommaso, di ritorno dalle Crociate, prima di arrivare nella tenuta aquinate, sostò a Loreto Aprutino, ridente borgo abruzzese appartenente alla famiglia. Qui San Tommaso, ancora bambino, avrebbe compiuto il miracolo delle rose. Avendo, infatti, visto dei poveri decise di portare loro dei viveri. Il padre, che aveva visto strani atteggiamenti, gli chiese cosa avesse sotto il vestito e quando il piccolo Tommaso scoprì, invece dei viveri presi per i poveri, caddero delle rose.
Il culto e la devozione di San Tommaso si espandono non solo in Italia ma anche nel mondo, ma sono più forti e più sentiti nei suoi luoghi, nella sua terra natale, che rientra nei confini della nostra diocesi.
Ad Aquino, i solenni festeggiamenti in onore di San Tommaso d’Aquino, patrono della Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo e della Città, hanno inizio, anche quest’anno, il 26 febbraio con la solenne novena in preparazione alla festa. Il primo giorno, proprio lunedì 26 febbraio, si terrà l’ostensione della sua reliquia, venerata nella Cattedrale di Aquino, che verrà esposta prima dell’inizio della Santa Messa delle ore 17:30.
Sabato 3 marzo alle 17:00, nella suggestiva cornice della chiesa monumentale della Madonna della Libera, dove secondo la tradizione sarebbe stato battezzato lo stesso San Tommaso d’Aquino, si terrà l’ottava edizione del Premio internazionale Tommaso d’Aquino, quest’anno appannaggio di un domenicano dalla grande capacità culturale, dal 2012 Bibliotecario e archivista di Santa Romana Chiesa, massimo esponente dell’Archivio Segreto e della Biblioteca Apostolica Vaticana: S.E.R.ma l’arcivescovo Mons. Jean-Louis Bruguès. Nella stessa occasione si terrà la premiazione dei vincitori del Concorso Internazionale Veritas et Amor. Il concorso mette a disposizione dei vincitori una borsa di studio per premiare una tesi di laurea o monografia che sviluppi il pensiero di Tommaso d’Aquino anche in ambito non strettamente teologico e un’opera d’arte fatta con linguaggi classici o moderni ispirata al pensiero di Tommaso d’Aquino.
Al Concorso partecipano università e accademie d’arte di tutto il mondo.
Ospite d’onore della cerimonia sarà il Cardinale S.Em.R.ma Mons. Dominique Mamberti, Prefetto della Segnatura Apostolica, nato tra l’altro proprio il 7 marzo.
Martedì 6 marzo, dopo la celebrazione della Santa Messa prefestiva delle 17:30 in Cattedrale, si svolgerà la tradizionale accensione dei “faoni” in onore del sommo Aquinate, presso la piazzetta dei Conti d’Aquino. Una tradizione fortemente consolidata nella Città di San Tommaso che interessa anche molte altre realtà circostanti. Un insieme di colori, luci e rumori, che si alternano per tutta la Città alla vigilia della grande festa, è il denominatore comune di un’esperienza di fede unica e di devozione impari nei confronti del Dottore Angelico.
Mercoledì 7 marzo, solennità di San Tommaso d’Aquino, S. Em. R.ma Mons. Beniamino Stella, Cardinale Prefetto della Congregazione per il Clero e Presidente della Commissione Interdicasterale per la Formazione dei Candidati agli Ordini Sacri, alle 17:30, presiederà il Solenne Pontificale nella Basilica Concattedrale di Aquino, che sarà concelebrato dal Vescovo Gerardo, dai domenicani della Pontificia Università Angelicum di Roma e dai sacerdoti diocesani. Segue la Solenne Processione aux flambeaux per le vie della Città. Si conclude con la benedizione e il bacio della venerata reliquia del Dottore Angelico. La mattina saranno celebrate due Sante Messe: una alle 7:30 presieduta dall’Arciprete Parroco don Tommaso Del Sorbo e l’altra alle 10:30 presieduta da don Lorenzo Vallone.
Sabato 10 marzo, invece, si terrà l’inaugurazione della Casa di San Tommaso che, dopo molte vicissitudini, è ora sotto la gestione della Proloco aquinate che ha previsto il riuso del complesso, con un programma di valorizzazione che insieme a tutti gli obiettivi prefissati potrà realizzarsi attraverso la localizzazione di molte nuove funzioni, che si ispirano ad una condivisa vocazione culturale e coerenti con i progetti degli Enti coinvolti, in materia di promozione della cultura e di sviluppo turistico del territorio. La fruizione pubblica della Casa del Sommo Dottore della Chiesa e di tutte le attività connesse saranno garantite dalla Proloco che potrà avvalersi di personale preparato ad hoc dai funzionari del Polo Museale.
Tanti gli appuntamenti per godere pienamente le festività in onore del Sommo Dottore della Chiesa, religiosi, culturali e sociali. Proprio come Tommaso: il più santo tra i dotti e il più dotto tra i santi.
Andrea Marinelli