La statua di Sant’Antonio ed il temporale

Da tempo ad Arpino si stava organizzando, in onore di Sant’Antonio di Padova, una processione ”straordinaria”, proprio come l’Anno Santo della Misericordia, che avrebbe dovuto percorrere i vicoli del centro storico e fermarsi dinanzi alle varie Chiese. Così, tanti fedeli arpinati hanno portato la statua del Santo dalla sua chiesa a quella dedicata a San Michele, da dove sarebbe dovuta partire la processione.

Purtroppo, però, il maltempo non ha permesso che si svolgesse la cerimonia, ma solo una Santa Messa nella chiesa di San Michele, dove la statua del Santo francescano è rimasta in attesa di essere riportata nell’edificio sacro a lui consacrato.

«Nel 1662» ha ricordato Fabio, priore della confraternita di Sant’Antonio, «per propiziare un abbondante raccolto nel Regno di Napoli, dei frati francescani fecero scolpire la statua di Sant’Antonio di Padova e, giunti ad Arpino, chiesero ospitalità per la notte ai frati del convento di San Nicola (oggi chiesa di S. Antonio, ndr). Da quel giorno, ogni volta che si provava a riprendere il cammino, come per prodigio, un violento temporale lo impediva. Così i frati capirono che il Santo aveva deciso che quella sarebbe stata la sua casa».

Sarà un caso, hanno pensato ieri i tanti fedeli che conoscevano questa storia, ma forse, vista la coincidenza, la Statua di Sant’Antonio è voluta rimanere qualche giorno in più da San Michele!

 

Gianna Reale

Foto: Gianna Reale e Fabio Sili

 

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