Assemblee Ordinarie delle sottosezioni dell’Unitalsi
L’arrivo del nuovo anno segna l’inizio delle attività dell’UNITALSI. Il resoconto dell’anno precedente e la condivisione degli appuntamenti del 2015 appena cominciato sono l’occasione per tutti i soci di riunirsi nelle assemblee che rappresentano il primo vero momento di condivisione unitaria.
Nella nostra diocesi, ci sono state ben due assemblee, una per la zona Nord, tenutasi domenica 25 Gennaio presso il Centro Pastorale San Luca, l’altra sabato 31 gennaio a Cassino.
Nell’assemblea tenutasi a Sora, dopo il saluto della presidente Marina Folcarelli, la relazione è stata guidata da Franco Mariani che, dopo il resoconto dell’anno precedente, ha voluto porre l’accento sul valore e sulle motivazioni che muovono l’associazione:
“Cosa c’è di più bello che essere strumento nelle mani di Dio che ci utilizza per manifestare il suo amore nel mondo? L’Unitalsi è chiesa che si fa carico di problematiche che altri preferiscono schivare, testimonia il Vangelo dei poveri, è lo strumento nelle mani di Dio per portare la speranza dove c’è disperazione, un sorriso dove regna la tristezza, il volto della chiesa nel buon Samaritano”.
A neanche una settimana di distanza, parole simili hanno caratterizzato il resoconto dell’altro presidente unitalsiano Mauro Bucci che invece ha rimarcato su quanto l’UNITALSI sia un’associazione i cui volontari sono legati tra di loro da un legame che va oltre la vicinanza territoriale: un legame fraterno.
La relazione del presidente iniziava con le parole: “Cari fratelli e sorelle”. Infatti, è proprio in questo modo che gli unitalsiani si chiamano tra di loro, durante i loro pellegrinaggi. A seguire i ringraziamenti alla sezione romana laziale con la quale i volontari della nostra diocesi condividono da anni il pellegrinaggio a Lourdes:
“Un sentito ringraziamento va all’assistente spirituale regionale Don Gianni Toni e a tutti i componenti del consiglio della Sezione Romana Laziale, sempre pronti e disponibili … che non ci hanno fatto mai mancare il loro sostegno sia morale che tecnico … “
E un altro sentito richiamo all’unitarietà dell’Unitalsi:
“…Noi, infatti, in virtù proprio della natura che caratterizza l’UNITALSI, da sempre abbiamo condiviso con le altre sottosezioni non solo i pellegrinaggi ma numerose altre attività”.
Ad entrambe le assemblee è stato presente Don Eric Di Camillo, nominato recentemente dal Vescovo, assistente unitario dell’Unitalsi di tutta la nostra diocesi, un altro segno di profonda unità di tutta l’associazione.
Non poteva poi certo mancare un ricordo ai tanti amici che sono venuti a mancare nell’anno passato, persone che hanno insegnato a tanti il senso della vita portando su loro stessi la croce della sofferenza.
Nell’assemblea di Sora la giornata è continuata con la Santa Messa e il pranzo caratterizzato dall’allegria e dai tanti abbracci, mentre nell’assemblea di Cassino, tutti i soci si sono intrattenuti ancora in fraternità con l’entusiasmo di chi sta per intraprendere una nuova avventura.
Al termine delle assemblee sono stati presentati i programmi dell’anno 2015, ricchi di appuntamenti diocesani, regionali e nazionali. Tra questi spiccano, oltre al pellegrinaggio a Lourdes dal 26 aprile al 2 maggio 2015, il pellegrinaggio nazionale alla Sacra Sindone e per finire il pellegrinaggio a Loreto, previsto per i primi di settembre 2015, in concomitanza dei festeggiamenti della Madonna di Loreto. Proprio in questa occasione, l’UNITALSI ritroverà presso la Santa Casa anche il Vescovo Antonazzo, con cui condividerà questo momento di preghiera, di festa e di fratellanza. Auguri a tutta l’UNITALSI per tutto il bene che potrà fare in quest’anno.
– Rosalba Rosati, Piercarlo Gugliotta
Per chi ancora non conoscesse come è cominciata la storia dell’UNITALSI, riportiamo qui in breve la storia dell’UNITALSI (Unione Nazionale Italiana Trasporti Ammalati Lourdes e Santuari Internazionali), ovvero come tutto iniziò….
L’Ideatore dell’Unitalsi, un giovane ammalato romano di 23 anni, Giovanni Battista Tomassi, nato il 29.11.1880, affetto da una forma artritica acuta e irreversibile e in carrozzella da quasi dieci anni; è molto sofferente nel corpo, ma soprattutto è molto tormentato nello spirito per la sua ribellione a Dio e alla Chiesa.
Il Tomassi, avendo saputo dell’organizzazione di un pellegrinaggio a Lourdes, chiede di parteciparvi con l’intenzione ben precisa che se non avesse ottenuto la guarigione, avrebbe compiuto un gesto di clamorosa sfida e bestemmia: suicidarsi ai piedi della Madonna.
Siamo alla fine di agosto del 1903 e Giovanni Battista Tomassi, giunto alla Grotta dove l’Immacolata era apparsa a Santa Bernadette, viene colpito dalla presenza dei volontari che aiutano i malati ad entrare nella Grotta per pregare e percepisce appieno che la condivisione amorevole dei volontari dava conforto, speranza e serenità ai Sofferenti.
Egli è sconvolto, pensieroso; non ottiene il miracolo, non attua il proposito di suicidarsi, ma alla stazione di Lourdes, al momento del rientro, chiede di parlare con il direttore spirituale del pellegrinaggio, il Vescovo Mons. Radini Tedeschi, al quale con totale serenità, consegnando la pistola, dice: “Ha vinto la Madonna. Tenga, non mi serve più. La Vergine ha guarito il mio spirito”. Ed aggiunge: “Se Lourdes ha fatto bene a me, farà bene a tanti altri ammalati”. Manifesta così al Vescovo e al giovane sacerdote che lo accompagna, Don Angelo Roncalli, (poi Papa Giovanni XXIII), l’idea di fondare una specifica associazione.
L’Unitalsi, nasce nel 1903 e, superate le difficoltà organizzative ed economiche, nel 1905, parte da Roma verso Lourdes un gruppo di volontari e di pellegrini con nove ammalati, otto uomini e una donna, accompagnati dallo stesso Tomassi sempre gravemente ammalato e due assistenti. E’ il primo pellegrinaggio dell’Unitalsi e così, via via, con costante progressione e prosperità, i “treni bianchi” delle diverse Sezioni prendono il loro cammino di fede, per vivere e testimoniare concretamente “il Vangelo della Carità” che, come affermato da S.S. Giovanni Paolo II, “è la grande profezia dei tempi presenti”, che ci consente di promuovere un’azione di evangelizzazione e di apostolato verso e con i fratelli ammalati e disabili, in riferimento al messaggio del Vangelo e al Magistero della Chiesa. Per non scendere nell’indifferenza c’è bisogno di un vaccino e questo vaccino è l’Unitalsi.