Nella parrocchia di S. Antonio di Padova in Cassino si medita insieme sulla Croce
Sera. Nella chiesa l’atmosfera è raccolta e familiare, ci sono bambini di sette anni che frequentano il catechismo, con i loro genitori e le catechiste. Il Parroco, Don Benedetto Minchella, li ha invitati per un momento speciale, tutto per loro, di preparazione alla Pasqua, ma non è una Messa, non ci sono paramenti liturgici, è un incontro intorno alla Parola di Dio. Anche i genitori si sentono chiamati in prima persona a fare un’esperienza importante di fede insieme ai loro piccoli e sono particolarmente attenti e partecipi. Si comincia dalla Parola di Dio. Viene fatta una lettura dialogata del brano evangelico che racconta la crocifissione di Gesù. Ad ascoltarla bene vengono i brividi e si capisce quanto si è stati distratti tante, troppe volte nel sentirla, al punto da non rendersi neanche più conto della drammaticità della narrazione. Ora invece, nel raccoglimento, colpisce al cuore e non importa l’età, colpisce profondamente tutti.
A questo punto due coppie di genitori prendono la Croce, quella che riporta la famosa frase di S. Giovanni Paolo II “Aprite le porte a Cristo” e, sullo stile delle Giornate Mondiali della Gioventù, accompagnati da un’altra coppia con due ceri accesi, la portano dal fondo della chiesa fin davanti all’altare, lo fanno con venerazione e consapevolezza, la fissano sulla base, in modo che tutti possano vederla bene. E inizia il terzo gesto importante della serata: grandi e piccoli, in fila,vanno verso la Croce e, uno alla volta, la baciano devotamente, avendo nella mente e nel cuore il racconto appena ascoltato della Passione di Gesù e viene loro naturale quello che il Parroco ha chiesto di fare: chiedere perdono per i propri peccati, le proprie mancanze e debolezze e, per non fermarsi a pensare solo a se stessi ma aprirsi con amore agli altri, pregare per una persona in gravi difficoltà che ha chiesto preghiere. Questa apertura fa davvero sentire tutti fratelli, sensazione che viene ancor più avvalorata e rafforzata, subito dopo, dal Padre Nostro recitato comunitariamente. La benedizione finale, impartita dal Parroco, ha concluso questo breve ma significativo e indimenticabile incontro di preghiera che certamente ha reso la Pasqua più vicina e l’anima più sensibile e pronta a celebrarla.
Adriana Letta