Una Befana un po’ tardiva, forse, quella arrivata nella Casa Circondariale di Cassino martedì 24 gennaio, ma particolarmente gradita e simpatica, che è giunta a coronamento di una giornata speciale per i detenuti e le loro famiglie. Infatti è stata una “Befana in famiglia“. Quest’anno non si è trattato solamente dell’arrivo pomeridiano della vecchina col suo sacco di doni per bambini e ragazzi, ma di un tempo maggiore da trascorrere genitori e figli insieme. Sono state invitate anche le mamme che, arrivate con i loro piccoli e anche con i più grandicelli, hanno partecipato al pranzo in carcere.
Per l’occasione, il salone è stato allestito come un ristorante, grazie alla collaborazione ormai collaudata dell’Istituto Alberghiero di Cassino, che segue lo studio e la preparazione di alcuni detenuti che frequentano i corsi. Buonissimo il pranzo, preparato pensando ai gusti dei bambini: pasta al forno, cotolette con patate, e dolce, e appena finito, subito si è cominciato a giocare, cominciando con i classici “trenini” mentre si sgombravano i tavoli. A fare da prezioso supporto alle attività, la Caritas di Cassino, non solo con i volontari in Servizio Civile, ma anche con alcuni ragazzi educatori di Azione Cattolica, Beatrice, Francesco, Francesca, Ramona e Manuela, maestri nell’organizzare giochi di gruppo.
Stavolta si sono inventati, ad esempio, la gara a trasformare in “mummia” uno dei familiari servendosi, come bende, di… rotoli di carta igienica. Figli che impacchettavano i genitori, genitori che facevano altrettanto ai figli, tra risate e divertimento, date le situazioni buffe che si creavano. Alla fine: gara a chi raccoglie da terra il maggior quantitativo di carta! E poi ancora musica per aspettare la Befana che stava per arrivare e con la musica, balli e allegria.
Quando la Befana, un irriconoscibile Gaetano Franzese del Cut Cassino, è arrivata, guardata con stupore dai piccoli, aveva un cesto di caramelle e lecca-lecca che ha cominciato a distribuire. E finalmente è giunto il momento magico e atteso, la distribuzione dei regali. Ogni bambino, dal più piccolo, di pochi mesi, al più grande, di 14 anni, ha ricevuto un pacchetto personalizzato, con su scritto il suo nome e l’età. E la Befana, saggia e molto esperta, ha saputo intrattenere piacevolmente i bambini, talvolta ponendo la condizione di fare qualche salto a corda per poter prendere il pacchetto-regalo, giocando con i bambini, insomma, facendoli ridere e divertire con la sua strana faccia dal naso adunco e invitandoli a dire grazie dopo aver preso il regalo. Accanto a lei, a darle manforte, anche la Direttrice, dott.ssa Irma Civitareale, la responsabile Caritas M. Rosaria Lauro, i volontari e poco più in là, con discrezione e in silenzio, una persona che con la sua grande sensibilità e generosità aveva dato un sostanzioso contributo per veder felici i bambini.
E davvero bambini e ragazzi erano felici e altrettanto i papà e le mamme: i loro occhi sprizzavano gioia. La vita semplice e vera di famiglia fa bene a tutti, coltivare gli affetti familiari e le relazioni tra genitori e figli, è veramente un trattamento formidabile per recuperare la qualità di vita e soprattutto la propria umanità e dignità. E il desiderio di ricominciare in positivo.
Adriana Letta