RITORNA AGLI ANTICHI SPLENDORI LA CHIESA DEDICATA A SANT’AGOSTINO D’IPPONA IN ARCE
Ieri 9 Agosto, sul calar della sera il vescovo Diocesano Gerardo Antonazzo, nonostante i molteplici impegni, ha presenziato la Liturgia della Parola e la benedizione del portone restaurato della Chiesa di Sant’Agostino in Arce.
Dopo aver tagliato il nastro e con le chiavi aperto il portone della Chiesa il prelato ha presieduto la Celebrazione Liturgica .
Nell’Omelia il vescovo ha fatto una profonda catechesi partendo dalla lettura del Vangelo di Gv 10,1-10. “Gesù pastore e porta del gregge” chi non entra dalla porta dell’ovile o è un ladro o un brigante, l’unico modo per ottenere la vita eterna è passare attraverso di lui. Cristo ci guida, edificando la nostra comunità nel tempio vivo di Dio. Non tutti sono consapevoli dell’importanza del varcare la porta della Chiesa. Chi varca la soglia della casa di Dio per ascoltare la parola e vivere i divini misteri, ascoltando con docilità la voce del Cristo che dice io sono la porta della vita eterna, chi crede in me vivrà.
Dopo la benedizione finale, usciti fuori dal sagrato della chiesa si è passati ai ringraziamenti doverosi a chi ho permesso tutto ciò, ‘in primis’ il sindaco di Rocca D’Arce Rocco Pantanella che ne ha autorizzato i lavori, e poi il benefattore Memmo Polselli e i suoi fratelli. Grazie a loro si è rifatto il tetto, l’impianto luci, i microfoni, è stato restaurato anche l’affresco dietro all’altare e le campane .
La Chiesa di Sant’Agostino è molto antica venne costruita nel XI secolo, la prima Chiesa di Rocca D’Arce, molto importante in età medioevale infatti nel XV e XVI vi furono seppelliti due personaggi Isidoro Vasquez e Bartolomeo y Alarcon, nel 1799 fu distrutta totalmente durante il passaggio dei francesi , lasciata in totale abbandono per più di un secolo solo nel 1920 fu costituito un comitato per il ripristino delle proprie funzione e nel 1928 fu riaperta al culto dal parroco Don Antonio Camilli.
– Antonella D’Amata
Foto: Francesco Marra