A Canneto il Campo Estivo delle famiglie 2019
Un campo estivo per assaporare la gioia di essere famiglia, tante famiglie a partecipare, presso il Santuario della Madonna di Canneto, sul tema: “Venite in disparte, voi soli, e riposatevi un po’”. Un nutrito gruppo di famiglie, provenienti dalle diverse zone pastorali, ha risposto con entusiasmo all’invito formulato dall’Ufficio di Pastorale Familiare diocesano diretto da don Giovanni De Ciantis.
L’esperienza del campo rappresenta un’ulteriore ed importante tappa del percorso di pastorale familiare ripensato secondo le linee indicate da Amoris Laetitia. Dallo scorso anno, infatti, la Chiesa diocesana di Sora è impegnata in un nuovo progetto dedicato alla cura della famiglia, a partire dal contesto in cui vive e ponendo particolare attenzione alle dinamiche relazionali, affettive e spirituali.
Il campo è iniziato con un’accoglienza familiare nella semplicità, per proseguire con la recita dei vespri e con una riflessione curata da don Giovanni sul significato delle parole “scusa” e “perdono” e sulla necessità di farne un uso più responsabile e consapevole soprattutto nelle relazioni familiari. La famiglia che pratica il perdono, la preghiera comunitaria, il confronto aperto, in buona sintesi che fa relazione, è una famiglia che investe sulla felicità e sul dono più grande di Dio, la santità. Da un momento di riflessione personale e di coppia, guidato da alcuni spunti per il dialogo, sono scaturite delle richieste di grazia per se stessi, per i rispettivi coniugi e per la stessa coppia. Le richieste scritte su alcuni foglietti sono state poi arse in un braciere posto davanti alla Basilica di Canneto e, in un momento di preghiera semplice, sono simbolicamente salite al cielo. Al rientro da un bel cielo stellato, offerto dalla suggestiva location, i bambini e i ragazzi hanno dedicato ai loro genitori, preparati dall’animazione attenta degli Scout, una piccola rappresentazione sulla storia del “Perdono di Assisi “, felice coincidenza del 2 agosto.
Il sabato è stato denso di appuntamenti. Dopo le lodi, le famiglie sono state invitate a “camminare” verso il sentiero che porta alle “cascatelle” ripercorrendo un momento di riflessione, curato sempre da don Giovanni, su San Giovanni Paolo II, qui illustre visitatore, che nella sua “familiaris consortio“ (anni 80, secolo scorso) poneva già le basi di una famiglia missionaria, legata cioè ad una vita in cammino verso l’altro, dove il dono più grande da scambiare è la relazione fatta delle innumerevoli scelte, grandi o piccole, che la vita di tutti i giorni richiede.
Al pomeriggio, invece, la presenza del Vescovo Gerardo Antonazzo ha arricchito ulteriormente l’esperienza del campo con una riflessione sul Vangelo della domenica incentrata sulla cupidigia. Il presule ha voluto definire i diversi gradi della cupidigia che dal capitolo 3 della Genesi in poi influiscono a 360° nel cuore dell’uomo inquinato dal peccato. L’uomo, ha spiegato ancora il Vescovo in un passaggio del suo intervento, ha tutto da guadagnare dalla conoscenza di se stesso. Attraverso la sua formazione, in un continuo discernere nella vita reale e in un crescendo per gradi nel tempo, riuscirà a fare della propria sensibilità l’arma migliore per non cadere nella cupidigia, che spinge all’idolatria dell’io attraverso una continua e distorta propensione al “prendere” piuttosto che al “dare”. L’egoismo e la solitudine, dunque, sono direttamente attribuibili alla cupidigia, mentre la formazione di un buon cristiano è l’antidoto capace di spingere l’uomo verso la relazione felice con Dio e gli uomini.
Al termine dell’incontro con il Vescovo Antonazzo, sempre molto accogliente e familiare, si è sviluppato un confronto informale pieno di sorrisi e approfondimenti sul tema discusso.
Dopo cena, invece, c’è stato un momento di festa dove le famiglie hanno partecipato esprimendo ciò che meglio li rappresenta: la gioia di stare insieme. Il terzo giorno è stato caratterizzato dall’esperienza di vivere come in un’unica famiglia, e così la colazione, le lodi, la santa messa domenicale sono state un vero giorno di festa.
Ultimo, ma non per importanza, un momento speciale dedicato a Maria. Adriana ed Antonio, coppia della Parrocchia San Lorenzo Martire di Isola Liri, hanno condiviso uno dei loro talenti in una riflessione dal titolo “Maria donna influencer dei nostri tempi” presentando la figura della Vergine in una prospettiva attuale e moderna.
Sentiti ringraziamenti e affettuosi saluti hanno caratterizzato gli ultimi momenti del campo che si è concluso per tutti i partecipanti con un arrivederci a prestissimo!
Monica e Ruggero Gravina