Canneto 22 agosto 2016 – In dialogo con la Vergine Bruna

Giornata conclusiva dei festeggiamenti della Madonna di Canneto

E’ mattina presto nella Valle di Canneto, ma per tutta la valle è un fermento di persone che si muovono, di tende che si smontano, di sacchi a peli che si riavvolgono. E’ appena passata la nottata all’aperto per i vari pellegrini giunti a Canneto il giorno precedente, 21 agosto.

Dopo la processione eucaristica e la fiaccolata notturna della sera prima, si profila ancora una giornata di festa e devozione per la Vergine Bruna. Anche sul sagrato della Chiesa è radunata molta gente, molti arrivati la mattina stessa, anche con auto private e pullman.

L’attesa è per la messa solenne delle 11:30 che verrà presieduta dal Vescovo Antonazzo e difatti con l’avvicinarsi dell’orario d’inizio i tanti pellegrini, con i loro fazzolettini appesi al collo, i bastoni e gli stendardi, risalgono dalla valle per riempire il Santuario.

Inizia così la celebrazione Eucaristica, con la processione d’ingresso per la Porta santa, alla presenza di tanti sacerdoti intervenuti da varie parti della diocesi anche da fuori diocesi. Subito l’omaggio alla statua della Madonna di Canneto posta nella nuovissima cappella costruita sul lato destro della Basilica, accompagnato dalle voci del coro di S. Giorgio Martire (di S. Giorgio a Liri), diretto dal M° Simone Palazzo.

Poi la Messa procede solennemente, mentre il Vescovo Gerardo sottolinea come questo giorno di festa segni da quest’anno 2016, l’anniversario dell’elevazione del Santuario si Canneto a Basilica Pontificia Minore, avvenuta esattamente un anno prima, un evento storico per la diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo.

Nessuno ha dimenticato quel grande momento, ma l’attenzione nell’omelia è riportata subito sulla Vergine, su Colei che è la nostra mediatrice prediletta con il Signore e attraverso la quale si può cercare sempre quel dialogo con Dio che ogni uomo spera di trovare sempre.

Durante la Messa, gli sguardi di molti sono rivolti sempre a Lei e difatti, appena data la benedizione e dopo i ringraziamenti del rettore del santuario Mons. Antonio Molle, la fila si compone immediatamente per andare a salutare la Mamma Celeste che reca in braccio il bambino Gesù.

Nel pomeriggio dopo il meritato pranzo consumato in valle dai pellegrini e nella casa del pellegrino adiacente al santuario, lo spazio è stato lasciato alla cordialità dei saluti e anche delle fotografie dei vari gruppi, provenienti praticamente da quattro regioni: Lazio, Abruzzo, Campania e Molise.

Intanto all’interno della Chiesa, cominciavano i saluti delle tante compagnie che si preparavano a ripartire. Emozionante vedere ancora una volta l’ingresso degli stendardi, ma soprattutto anche l’ossequioso saluto alla Madonna da parte dei fedeli che si allontanavano da lei camminando all’indietro per non voltarle le spalle e poterla osservare fino all’ultimo momento.

Ma la festa non è ancora finita, perché dopo la messa pomeridiana, è giunto l’inizio della processione, quella famosa con il nome di: la re-calata, che fa proprio “ricalare” ovvero riscendere la statua della Madonna (bianca) a Settefrati. La processione, con il Vescovo e il rettore al seguito, è partita da Canneto inerpicandosi per un sentiero di montagna per poi sbucare sulla via principale e proseguire fino al paese.

Intanto una folla immensa l’attendeva per festeggiarla ed osannarla e concludere così con gli spettacolari fuochi d’artificio, una festa di antica tradizione, unica nel suo genere e anche unica nel cuore di tutti coloro che aspettano pazientemente il suo arrivo ogni anno, per rinnovare il loro affetto alla Madonna Nera.

Piercarlo Gugliotta

 

Foto:

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Album di Rosalba Rosati (cliccare sulla foto per accedere all’Album

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