Cassino: A Carla Fracci il Premio nazionale ASDOE 2016

Ha inanellato il quinto grande successo venerdì 22 gennaio l’ASDOE (Associazione Docenti Europei) nell’Aula Pacis a Cassino, assegnando il Premio nazionale all’étoile Carla Fracci.

Il prestigioso Premio viene assegnato annualmente a personalità che si sono particolarmente distinte per meriti culturali, professionali, artistici, sportivi e per il contributo dato alla formazione delle giovani generazioni. Nel 2011 il Premio è stato attribuito alla dott.ssa Anita Garibaldi, pronipote di Giuseppe Garibaldi, nell’ambito dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia, poi anno dopo anno sono stati premiati la scrittrice Dacia Maraini, il campione sportivo Nino Benvenuti, il compositore musicale, premio Oscar, Nicola Piovani. E quest’anno Carla Fracci. Ebbene, sono state tutte serate di eccezionale gradevolezza e al tempo stesso di grande spessore culturale e umano, che hanno permesso al pubblico, che accorre sempre numeroso, di conoscere da vicino, e direi “dal di dentro”, dal loro mondo interiore, la grande umanità di personaggi famosi, non divi, ma maestri di vita.

Questo accade perché l’ASDOE è un’associazione di professori, che hanno sempre l’occhio attento all’educazione dei giovani e quindi scelgono con molta attenzione chi premiare. In questa iniziativa, poi, coinvolgono sempre i propri alunni, invitandoli a leggere il libro, o i libri, del personaggio prescelto, per poter poi intervenire alla serata di premiazione in modo consapevole, essendo in grado di porre domande motivate e intelligenti.

E così è stato anche stasera, sul libro autobiografico di Carla Fracci “Passo dopo passo – La mia storia”. Nel libro, scritto con Enrico Rotelli, la Fracci descrive il proprio percorso artistico, mettendo in luce la parte intima della sua vita e aprendosi nei confronti del pubblico. Dall’infanzia trascorsa nella campagna lombarda all’ingresso alla scuola di ballo presso il Teatro alla Scala, fino ai successi con l’American Ballet Theatre e sui palcoscenici più importanti del mondo con ruoli acclamati come Giselle, Giulietta e la Silfide e con partner quali Erik Bruhn, Rudolf Nureyev, Paolo Bortoluzzi, Mikhail Baryshnikov, Vladimir Vassiliev fino all’importante opera di decentramento della danza verso i paesi più sperduti. Di quello che racconta nel libro ha parlato anche in sala, affascinando l’uditorio con la sua semplicità, eleganza, delicatezza e leggerezza, la sua cultura, unite al rigore di una disciplina rispettata per tutta la vita, che le dà autocontrollo e le ha permesso di raggiungere una tecnica pressoché perfetta. Ma non è solo questo, si sente che c’è un cuore pulsante e appassionato, un’umanità ricca e armoniosa, una capacità di penetrazione nell’animo umano che ha fatto di lei un’interprete e attrice eccezionale, espressiva e commovente in qualunque ruolo, anche il più difficile. Ne parla con modestia, lontana da ogni posa o atteggiamento da diva. Ha dimostrato di saper ascoltare, prestando la massima attenzione a chi parlava, fosse il presidente dell’associazione o qualcuno del direttivo o una studentessa che le rivolgeva una domanda. E rispondeva con toni posati e con profondità, senza fretta e senza presunzione di sapere tutto lei. Incantevole, davvero incantevole come quando ballava leggera ed elegante in un teatro famoso o in un paese periferico di provincia. Non per niente, l’ultimo pensiero che ha espresso è stato per il figlio Francesco e per i due nipotini, le gioie più grandi della sua vita. Accanto a lei il marito, Beppe Menegatti, regista, coreografo, uomo di spettacolo anche lui, brillante, simpatico e acuto tanto da conquistare tutti.

Bene hanno fatto, dunque, il prof. Antonio Riccardi, presidente dell’ASDOE, ed il Comitato Scientifico del Premio, composto dai proff. Gabriella Latempa, Annamaria Cicellini, Santa Mastroianni, Giuseppe Di Sano e Agostino Scappaticci, ad assegnare il Premio alla regina della danza italiana, Carla Fracci. Dopo la proiezione di un bel video sulla ballerina, Leda Panaccione, attrice del CUT (Centro Universitario Teatrale), ha letto alcuni passi del libro, commentati molto bene dalla prof.ssa Cicellini, poi il Presidente ha porto il saluto suo e dell’associazione ed ha letto la motivazione del Premio: «Per aver saputo coniugare, grazie alle sue straordinarie doti artistiche, l’intensità interpretativa e comunicativa della danza con la magia delle emozioni, nella sublimazione di atmosfere uniche e momenti irripetibili, e per aver così reso celebre la danza italiana nel mondo, segnando profondamente la vita del nostro Paese». Egli, nel consegnarle il Premio, ha affermato che per l’ASDOE è un grande onore avere ospite Carla Fracci, in considerazione della sua luminosa carriera, della sua profonda umanità, della sua sensibilità verso tematiche sociali, delle sue numerose esperienze e attività artistiche e delle sue doti comunicative.

Per fare omaggio alla grande ospite, il Coro dell’ASDOE, salito sul palco, ha eseguito tre brani, diretto dal M° Mauro Niro; la Fracci ed il marito hanno applaudito convinti ed hanno addirittura chiesto il bis dell’ultima canzone, “Volare”, eseguita in un arrangiamento per coro, regalando grande felicità a tutti i coristi, ovviamente.

Al termine della serata, Carla Fracci, tornata sul palco, ha risposto a varie domande di studenti, ha ringraziato tutti per la calorosa accoglienza e l’entusiasmo dei docenti, poi volentieri si è prestata ad autografare le copie del testo che moltissimi, ovviamente, avevano acquistato. Tutto con il sorriso, con il garbo e la grazia che la contraddistinguono.

Adriana Letta

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