Presso la parrocchia di San Giovanni Battista in Cassino si sono appena conclusi i festeggiamenti in onore dell’amatissimo Patrono. La festa è stata soprattutto espressione di una comunità di fedeli che si è messa in ascolto della Parola di Dio e si è affidata alla preghiera ed all’intercessione del Santo Patrono.
Fino ai nostri giorni tanta è sempre stata l’affluenza degli abitanti di Cassino che hanno reso omaggio a San Giovanni Battista nei tre giorni di festeggiamenti. Ancora oggi il 24 Giugno è un giorno dedicato alla liturgia eucaristica fino a sera, con sparo di mortaretti e accensione di ceri durante la solenne processione. Anche quest’anno, nella serata di sabato dopo la celebrazione eucaristica che ha visto la partecipazione attiva di tutti i gruppi parrocchiali, la statua di San Giovanni ha riabbracciato i Suoi devoti per le vie della parrocchia, con particolare attenzione ai fratelli ammalati nei due luoghi di ricovero di Villa Serena e Clinica S. Anna, fino al ritorno in chiesa dove a conclusione tutti hanno ricevuto la solenne benedizione da parte dell’amato parroco don Antonio Colella. E’ stata questa la principale festa di popolo, con la parrocchia e la città tutta che si è stretta intorno al suo Santo con una lunga e partecipata processione di ceri, che ha visto anche la presenza del Primo Cittadino della Città Martire, Carlo Maria D’Alessandro, e di alcuni rappresentanti dell’amministrazione comunale. In essa è stata protagonista la preghiera e una grande devozione visibile nei fedeli che hanno preceduto e seguito un San Giovanni che scuote le coscienze per sposare la causa della giustizia e della verità.
Anche il triduo di preparazione alla festa è stato una preziosa occasione di riflessione. Particolarmente efficace è stato P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti, che legando la figura di Giovanni Battista con il tema pastorale di quest’anno in diocesi, l’amore e la famiglia, ha ricordato la frase evangelica “Giovanni è il suo nome”, precisando che il nome Giovanni significa “dono di Dio” e che i figli sono davvero un dono di Dio. Perciò, ha aggiunto, “i figli non si fanno e a tutti i costi, ma si hanno… Il creatore della vita è Dio, che sa quando deve donare un figlio ad una coppia costituita da un uomo e una donna”. Il fine primario del matrimonio, ha sottolineato ancora, è l’amore reciproco degli sposi, se poi il figlio viene come dono di Dio bisogna accoglierlo e amarlo. Ciò di cui hanno bisogno i figli per “crescere amabili, forti e determinati” è “vedere che papà e mamma si amano. E’ il clima familiare in cui crebbe San Giovanni Battista. Egli fu soprattutto educato ad amare Dio. Senza Dio i figli crescono come canne al vento”.
Unire forze, competenze e devozione per rendere ancora più speciale l’incontro della comunità cassinate con il suo Santo Patrono è il compito che svolge ogni anno il comitato festeggiamenti che, affiancato dall’azione sinergica dei vari gruppi parrocchiali, della corale San Giovanni Battista diretta dal M° Fulvio Venditti, e dell’attivo e puntuale coordinamento delle forze in campo da parte del seminarista Marcello Di Camillo, è riuscito ancora una volta con grande solerzia a contribuire attivamente alla preparazione della festa. Tutti sono riusciti a rendere ancora migliore un momento di fede importante di una festa che nel suo contenuto spirituale e devozionale resta e deve restare nel cuore di tutti i devoti del Santo.
Parrocchia S. Giovanni Battista in Cassino
Foto di Alberto Ceccon