L’inaugurazione dell’Anno Accademico è occasione per riflettere sulla vita ed il futuro dell’Università e per lanciare temi scientifici d’avanguardia come la robotica avanzata
Un parterre de rois. C’erano proprio tutti a gremire l’Aula Magna dell’Università di Cassino e del Lazio meridionale per l’inaugurazione dell’Anno accademico 2017-2018, lunedì 19 marzo. C’erano le autorità militari e quelle civili, a cominciare dal Prefetto Emilia Zarrilli, all’Amministrazione comunale di Cassino con il Sindaco D’Alessandro, le autorità religiose, il Vescovo diocesano Gerardo Antonazzo e l’Abate di Montecassino Donato Ogliari, gli accademici dell’Ateneo cassinate e di altre Università amiche, che – annunciati – hanno fatto ingresso solenne in aula, ma anche studenti, personale tecnico-amministrativo, imprenditori e professionisti del territorio. Ospite d’onore il Prof. Bruno Siciliano, grande esperto di robotica avanzata.
A dare inizio alla cerimonia è stato l’Inno d’Italia, magistralmente eseguito dal Coro “S. Giovanni Battista Città di Cassino”, diretto dal M° Fulvio Venditti e accompagnato al pianoforte dal M° Paola Saroli, mentre tutti erano in piedi ed i militari sull’attenti. Solo dopo sono iniziati i lavori con la prolusione del Magnifico Rettore Giovanni Betta, alla sua terza inaugurazione. Dopo aver ringraziato tutti per la presenza e per la collaborazione, ha detto che quest’anno il motivo conduttore del suo discorso è racchiuso nella parola “Orgoglio”, nel senso, ha specificato, di “sentimento non biasimevole della propria dignità, giustificata fierezza”.
Su questa base ha proceduto a fare un resoconto del passato anno, che pure ha avuto momenti difficili per le note vicende di bilancio, ma grazie alle persone che con lui hanno saputo reagire alla situazione, si è andati avanti bene, registrando molti progressi come numero di iscritti, ma anche a livello di ricerca, di progetti, di didattica, con riuscite iniziative a favore degli studenti sia in entrata, con l’azione di orientamento, sia in uscita, in vista di un lavoro per i laureati. Le attività di ateneo per la diffusione della cultura e della conoscenza sono state molteplici ed efficaci, con notevole risonanza sulla città, grazie anche ad una buona sinergia con le istituzioni del territorio e ad una adeguata comunicazione. In base a tutto ciò, il Rettore si è detto ottimista sul futuro dell’Ateneo, basandosi sulla elevata qualità dei docenti, sul rispetto da parte del sistema universitario e del ministero, sulla valutazione positiva avuta dall’Anvur (dopo la visita della Commissione di esperti che hanno messo sotto osservazione l’Ateneo) e sull’eccellente rapporto con le istituzioni locali e con le imprese. Dunque “con questo spirito e infinito orgoglio”, Betta ha dichiarato aperto l’anno accademico 2017-2018, dando fin d’ora appuntamento per festeggiare l’anno prossimo i 40 anni dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale.
Un rappresentante degli studenti, Valentino Abbate, ha ricordato le difficoltà dell’anno trascorso ma rivendicato la tenacia e la laboriosità della comunità accademica che si impegna a costruire “percorsi formativi d’avanguardia”. Ha poi additato alcuni aspetti problematici, ma esprimendo la volontà di contribuire a fare dell’Università un “volano di cultura, eventi ed occasioni” aperti anche alla realtà sociale. Ha infine invocato una maggior attenzione delle Amministrazioni e del governo a mettere “il futuro dei giovani al centro delle politiche nazionali e locali”.
Per il personale tecnico- amministrativo ha parlato Daniele Mattaroccia che ha messo in luce non solo le difficoltà ed incertezze dei lavoratori nello scorso anno, ma anche “l’ostinatezza di voler guardare al futuro con il giusto ottimismo” ed evidenziato i punti di forza (la modifica dello Statuto ed il rinnovo del Contratto nazionale) e le criticità. L’Università è come una grande azienda che investe sul sapere, e il personale, ha detto, “sa di poter dare un contributo concreto alla crescita dell’Ateneo”.
E si è giunti al grande argomento, la robotica. La lezione inaugurale è stata tenuta dal prof. Gianluca Antonelli il quale ha introdotto il tema citando una massima: “tendiamo a sovrastimare l’effetto di una tecnologia nel breve termine e sottostimarla nel lungo” e ha concluso che è opportuno prepararsi, studiare, “formare delle generazioni con un robusto bagaglio culturale, non solo tecnico, per essere pronti a gestire i cambiamenti futuri e non subirli”. Un video ha mostrato in 100 secondi immagini di progetti di robotica cui prende parte l’Università cassinate.
Il prof. Bruno Siciliano, un luminare nel campo, ha dissertato su “I robot: sogno e bisogno della vita quotidiana“. Egli ha squadernato davanti a un uditorio attento e interessato l’orizzonte ampio e ragionato della robotica avanzata, studiata da molti scienziati che spaziano dalla biomeccanica alle neuroscienze, dalla simulazione virtuale alla chirurgia, dalla guida automatica alla riabilitazione ed altre ancora, perché la robotica sta trasformando il modo di vivere e lavorare, aumenta l’efficienza e la sicurezza, fornisce livelli avanzati di servizi, innesca questioni etiche, filosofiche, giuridiche, economico-sociali. Determinerà certamente la ricerca e il progresso del prossimo futuro.
Adriana Letta