La tradizione cassinate del 31 dicembre
Anche quest’anno la tradizione cassinate del 31 dicembre è stata rispettata. Il Vescovo Mons. Gerardo Antonazzo, dopo aver preso parte in Municipio alla relazione di fine anno del Sindaco della città, ha presieduto, nella Chiesa Madre, Chiesa giubilare di Cassino, una Celebrazione Eucaristica avendo intorno a sé i parroci della città, ed ha infine intonato il canto del Te Deum di ringraziamento a Dio per l’anno trascorso.
Presenti le autorità cittadine civili e militari, la celebrazione, animata dal Coro parrocchiale, ha preso inizio con la monizione introduttiva del Vescovo, che ha detto: “Vogliamo oggi chiedere perdono perché il cuore sia purificato e l’impegno del nostro futuro si edifichi sulla corresponsabilità di istituzioni, cittadini e fedeli“, per vincere l’indifferenza e conquistare la pace, proprio come invita Papa Francesco per la 49ª Giornata Mondiale della Pace del 1° gennaio 2016 col suo messaggio: “Vinci l’indifferenza e conquista la pace“.
Poi la celebrazione si è snodata solenne, davanti ad una folla di fedeli. Nell’omelia il Vescovo Gerardo ha commentato e attualizzato le parole dei testi liturgici proclamati, soffermandosi in particolare sulle azioni dei personaggi del vangelo di Luca (2,16-21) e sui verbi che le indicano. Ad esempio, le azioni dei pastori che vanno a vedere il Bambino, sono: andare, trovare, vedere, tornare. Si tratta, ha fatto notare, di tutti verbi di movimento, metafora della fede, che è dinamica ricerca di Dio. Essi inoltre, dopo aver visto, nel tornare glorificano e lodano Dio, cioè parlano non più per sentito dire (come all’inizio: “riferirono ciò che del bambino era stato detto loro”), ma in prima persona sentono il bisogno di testimoniare e di annunciare ciò che hanno “udito e visto”.
Si è poi soffermato sulle azioni di Maria, che “custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”. Custodire, ha sottolineato il celebrante, significa raccogliere, conservare e meditare per vedere gli accadimenti della vita alla luce di Dio.
Così anche noi oggi, a fine anno, ha concluso Mons. Gerardo affidando a tutti l’esempio di come vivere la chiusura dell’anno vecchio e l’inizio del nuovo, siamo chiamati a ripensare e custodire tutto quello che Dio ci ha dato in questo anno: solo così possiamo capire ciò che ci è accaduto e farlo diventare un insieme armonico.
Al termine dell’Eucaristia, il Vescovo e l’assemblea hanno cantato il Te Deum, in un certo senso la stessa azione dei pastori narrata da Luca: un modo di glorificare Dio. Tanti segni, ha ancora spiegato Antonazzo in chiusura, possono essere stati per noi deludenti o mortificanti, ma dopo, ripensandoli alla luce di Dio, possiamo riuscire a trovare il senso di tutto ciò che è accaduto.
Saluti e scambi di auguri tra i partecipanti hanno infine animato le navate della chiesa, in un clima festoso di amicizia. Al Vescovo Gerardo, oltre gli auguri, sono andati i ringraziamenti per aver voluto comunque celebrare a Cassino nonostante le non perfette condizioni fisiche. E insieme agli auguri per il nuovo anno, la raccomandazione di curare la sua salute, forse messa a dura prova in questo periodo in cui, tra inizio dell’anno giubilare e feste natalizie, si è prodigato senza risparmio di energie, percorrendo in lungo e in largo la sua vasta diocesi, per presenziare ad una quantità di eventi. Grazie, Eccellenza!
Adriana Letta