Toccante cerimonia commemorativa della distruzione della Città
Cassino, 15 marzo: 1944, bombardata e rasa al suolo; 2017, raccolta in memoria e in preghiera. Una cerimonia di commemorazione, quella del 15 marzo davanti al Monumento ai Caduti e al Muro del Martirologio, che ogni anno si ripete ma non è ripetitiva, non è vuota né sterile, anzi riesce a far tornare i brividi ogni volta, perché quelle sofferenze terribili del popolo cassinate misteriosamente ma realmente continuano a farsi sentire come vive, come se fossero entrate ormai nel dna di tutti. Non si può dimenticare. Non si deve.
Questo il sentire delle persone, autorità e cittadini, intervenuti alla cerimonia commemorativa del 73° anniversario della distruzione della città di Cassino, in piazza De Gasperi. Sui lati della piazza spiccavano grandi quadri a tema, che rappresentavano momenti della guerra di Cassino, esposti per l’occasione dall’artista Alessandro Nardone in una mostra a cielo aperto, mostra esposta già nelle città gemellate con Cassino. Alle 9,30 la piazza ha cominciato a risuonare delle musiche eseguite della Banda Don Bosco Città di Cassino e a riempirsi di scolari e studenti degli istituti scolastici della Città, del Picchetto d’Onore dell’80° Reggimento R.A.V. “Roma”, delle Autorità civili, militari e religiose della Città e della Provincia, delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma con i loro labari, e di semplici cittadini. A coordinare e presentare l’evento, Elena Pittiglio.
Alle 10,00, l’Alzabandiera e l’esecuzione dell’Inno d’Italia hanno dato inizio alla cerimonia e ha fatto ingresso nella piazza il Gonfalone di Cassino decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare, ricevendo gli onori militari e facendo sobbalzare il cuore. Una corona di alloro è stata deposta dal Primo Cittadino Carlo Maria D’Alessandro, accompagnato dal Prefetto di Frosinone Emilia Zarrilli e dal Comandante dell’80° Reg. “Roma”, per onorare i Caduti. E’ seguita una Liturgia della Parola, presieduta dal Vescovo diocesano Gerardo Antonazzo, assistito dal cerimoniere Don William Di Cicco e da Dom Luigi Maria Di Bussolo, in rappresentanza dell’Abate di Montecassino Dom Donato Ogliari, impossibilitato ad intervenire per motivi di salute. Un momento in cui la Parola di Dio ha aiutato la preghiera per le vittime della guerra ma anche chiarito il senso della cerimonia odierna, che dal ricordo e dalla preghiera deve necessariamente sfociare nell’impegno concreto nell’oggi in favore della pace e della fratellanza. La liturgia si è conclusa con la benedizione impartita dal Vescovo Gerardo.
Il discorso del Sindaco Carlo Maria D’Alessandro non si è limitato a ricordare i fatti tragici del ’44, che determinarono l’appellativo di “Città martire” a Cassino, ma ha voluto sottolineare, rivolgendosi soprattutto ai tanti giovani presenti, la ricostruzione di Cassino – assurta a simbolo dell’intera nazione italiana – e il fatto che Cassino da allora si è fatta Città messaggera di Pace e di Fratellanza nel mondo. Ed è questa la strada da continuare a percorrere, allargando lo sguardo all’Europa. Sulla stessa lunghezza d’onda il Prefetto Zarrilli, che “con cuore e sentimento” ha rivelato che da quando è divenuta Prefetto di Frosinone, ha scoperto in Cassino una memoria storica molto viva nel popolo che si trasmette a chiunque venga a vivere momenti come questo e ha additato i valori della pace e della solidarietà, da costruire giorno per giorno con il proprio modo di vivere.
Prima di concludere la cerimonia, che ha avuto momenti toccanti, il Comandante dei Vigili Urbani Nardone ha dato lettura della Motivazione della Medaglia d’Oro conferita alla Città di Cassino, motivazione che è incisa sulla colonna spezzata del Monumento ai Caduti. Infine, resi ancora onori al Gonfalone e ai labari delle associazioni che si ritiravano, la cerimonia del 73° anniversario si è conclusa.
Adriana Letta