Cassino, 5 giugno: solenne Messa presieduta dal Vescovo per ricordare, ringraziare e guardare avanti
Si è compiuto dunque il 40° anniversario della Consacrazione della Chiesa Madre di Cassino, intitolata al SS. Salvatore, a Maria SS.ma Assunta e a S. Germano Vescovo. Si è compiuto con una solenne e partecipata Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo diocesano, Gerardo Antonazzo, concelebrata da vari Sacerdoti del territorio e animata dalla Corale parrocchiale. Esposti i simboli di Cassino, la venerata statua dell’Assunta ed il Gonfalone della Città decorato con Medaglia d’Oro. Presenti le autorità, il Sindaco Carlo M. D’Alessandro con buona parte dell’Amministrazione Comunale, di maggioranza e di opposizione, cosa che ha dato subito il polso della situazione: di fronte a ricorrenze del genere si è tutti uniti per il bene della città. Perché questo, della distruzione e della ricostruzione postbellica, è un punto altamente sensibile nella popolazione cassinate, che neppure nelle generazioni successive può mettere da parte né tantomeno dimenticare la sua storia. Quaranta anni non sono molti, e quella cerimonia di consacrazione, avvenuta il 5 giugno 1977, sono ancora molti che la ricordano. Ci volle tanto tempo perché Cassino riavesse la sua Chiesa Madre, ben 33 anni!, ma la situazione era tragica, tutto doveva essere ricostruito di sana pianta, case, chiese, strade, acquedotti ecc. Si cominciò nel 1973 e dopo quattro anni la chiesa veniva aperta al culto. Ma era completamente diversa da quella di prima, occupava la stessa area, ma era in stile moderno e anzi, rispetto al progetto iniziale che la voleva maestosa, era stata necessariamente ridimensionata per carenza di fondi.
La storia della chiesa, all’inizio della celebrazione, è stata sinteticamente esposta dal Parroco Don Salvatore Papiro, che ha porto il saluto iniziale ai convenuti. Gli ha fatto eco, nell’omelia, il Vescovo, che innanzitutto ha espresso gratitudine per coloro che 40 anni fa consentirono la ricostruzione e la consacrazione della Chiesa Madre, l’Abate Martino Matronola, l’allora Parroco Mons. Vincenzo Matrunola e tutti gli altri, aggiungendo subito dopo che “non è solo per esaltare il beneficio materiale di una chiesa (ne sanno qualcosa, ora, i paesi terremotati dell’Italia centrale), ma ancor più bello è celebrare la grandezza e lo stupore dell’essere noi Chiesa“. Riprendendo il brano appena proclamato della Lettera di S. Pietro Apostolo (2, 4-9), che tratteggia le caratteristiche di una comunità cristiana, Antonazzo ha ricordato che i cristiani, conformandosi a Cristo, pietra viva, pietra angolare, diventano anch’essi “pietre vive”, per diventare edificio, tempio spirituale, dimora di Dio: un edificio non astratto, ma anzi concreto, fatto di persone. E’ così che possiamo diventare santi, anche se peccatori. Perciò, ha concluso, dobbiamo sempre più crescere in un respiro ecclesiale, senza mai perdere il sensus ecclesiae, perché così potremo compiere il terzo passaggio, diventare capaci di offrire sacrifici come sacerdoti, anzi il sacrificio, quello della vita spirituale gradita a Dio, una vita pura, evangelica, secondo la Parola di Dio. Questo tempio, ha osservato, sembra in qualche modo ancora “incompleto”, come d’altronde la Parola di Dio rimane incompiuta nella nostra vita. Ma certamente è più urgente restaurare la nostra vita cristiana, ascoltando la Parola di Dio e mettendola in pratica per costruire “sulla roccia” solida perché non crolli, che completare il tempio materiale, perché è certo preferibile una comunità degna in un edificio incompiuto che il contrario. La Madre di Dio interceda per noi, insieme al grande Vescovo S. Germano, di cui veneriamo la Reliquia che per l’occasione è stata esposta.
Al termine della Messa, prima della benedizione finale, ci si è portati verso il portone della chiesa, dove è stata scoperta una lapide commemorativa del 40° anniversario, che è stata posta accanto alla lapide del 5 giugno 1977 e di fronte a quella che ricorda la visita del Papa S. Giovanni Paolo II in questa chiesa nel 1980. Rientrati in chiesa, dopo la benedizione conclusiva, sono state consegnate una targa ricordo al vescovo e le medaglie del 40° anniversario a tutte le autorità presenti. Qualche foto di gruppo ha completato quanto dovuto per mandare a futura memoria la ricorrenza.
Subito dopo, per accrescere l’emozione ed il senso di festa, il Vescovo ed il Sindaco hanno liberato verso il cielo due grandi “grappoli” di palloncini ed un festoso spettacolo di giochi pirotecnici ha fatto stare tutti col naso per aria. Intanto i bravissimi musicisti e ragazzi della Banda Don Bosco Città di Cassino, diretta dal M° Marcello Bruni, hanno rallegrato i presenti con le loro esecuzioni musicali.
Adriana Letta