Sabato 2 giugno solenne Messa prefestiva e Processione, presiedute dal Vescovo Antonazzo
A Cassino è stata la Messa prefestiva del sabato sera a celebrare la solennità del Corpus Domini con la presenza del Vescovo diocesano Mons. Gerardo Antonazzo e dei Sacerdoti delle varie parrocchie della città. Lo si è fatto, con inizio alle 19.00, nella Chiesa Madre, colma di fedeli di tutte le età, presenti le autorità civili, il Sindaco Carlo Maria D’Alessandro e alcuni altri rappresentanti dell’Amministrazione con il Gonfalone della Città martire, decorato di medaglia d’oro. Ad animare la liturgia un grande Coro, che per l’occasione riuniva, sotto la direzione del M° Sonia Miele, più corali insieme. Centro di tutto – sia nella Messa solenne, sia nella Processione che è la “Madre” di tutte le processioni – è stato, e non poteva essere altrimenti, il mistero dell’Eucaristia, del Corpo e Sangue di Cristo Gesù, che la Chiesa universale celebra in questa liturgia.
E’ su questo che ha insistito il Vescovo Antonazzo nell’omelia, ricordando quanto sia stretto il legame tra Chiesa ed Eucaristia, tanto che il grande teologo francese Henri de Lubac diceva: L’Eucaristia fa la Chiesa e la Chiesa fa l’Eucaristia. Qual è il Corpo del Signore? Tre sono i modi, le condizioni con cui Gesù è presente in mezzo a noi: il corpo che storicamente Gesù assunse incarnandosi come uomo, grazie a Maria; l’Eucaristia, con la quale Egli rimane con noi fino alla fine dei giorni e infine – e qui ha sottolineato con forza – il corpo della Chiesa, la comunità cristiana dei battezzati. Tre condizioni diverse che hanno uno stesso valore, sono una stessa realtà. Come lo Spirito Santo cambia il pane e il vino in corpo e sangue di Cristo, così viene invocato per farci diventare “un solo corpo solo e un solo spirito”. E’ una ricchezza di vita che già di per sé porterebbe profonda conversione. Come non si può profanare il corpo eucaristico, così non si può profanare il corpo ecclesiale attraverso la maldicenza, sono corpi indissolubili e nulla può legittimare una forma grande o piccola di divisione, che è profanazione del corpo ecclesiale. La Chiesa, ha concluso il Vescovo, è sacramento, modello di unità nel mondo.
Al termine della Messa, si è snodata una lunga processione che, diversamente da come si è fatto negli anni passati, ha coinvolto, con un percorso diverso, due sole parrocchie, prevedendo una turnazione di anno in anno: la Chiesa Madre, da cui è partita, e la Chiesa di S. Pietro Apostolo, dove è arrivata. Questo per coinvolgere meglio gli abitanti, che si sentano responsabili di preparare e adornare il percorso di Gesù Eucaristico sia con tappeti floreali, le “infiorate”, sia con drappi a finestre e balconi. Le soste della processione sono state fatte là dove era ben preparato l’altarino con fiori e candele e l’infiorata: ci si fermava ad adorare e a pregare, il Vescovo si inginocchiava, incensava il SS.mo e con Esso benediceva i presenti. Particolarmente notevoli sono state le infiorate, oltre quella della Chiesa Madre che, mostrando un calice da cui partivano raggi di luce, diceva: “Pane vivo, che dà vita e gioia”, c’era quella molto bella e curata, preparata dalla Parrocchia di S. Antonio che, in quest’anno pastorale in cui si è molto lavorato per la famiglia, rappresentava lo Sposalizio della Vergine Maria, e quella realizzata dal gruppo di Azione Cattolica della Parrocchia di S. Giovanni Battista, che in un tappeto fatto a strisce di cuoricini, inseriva la figura di un bambino e di una bambina, in modo vivace e colorato, adatto proprio all’A.C.R., ed il nome della Parrocchia.
La Processione era aperta dalla Croce portata dai ministranti, proseguiva con l’Associazione “Oranti” – Adoratori del SS.mo Sacramento, Cenacolo della Parrocchia di S. Giovanni Battista, poi il gruppo animatore del canto, le Suore, i bambini di Prima Comunione, i Sacerdoti, gli “angioletti” della Scuola S. Benedetto, il baldacchino col SS.mo portato da Mons. Antonazzo, gli Scout, le Autorità e infine i fedeli. Giunti alla chiesa di S. Pietro Apostolo, salite le scale, c’è stato l’ultimo momento di adorazione, la Benedizione impartita dal Vescovo, il saluto ed il ringraziamento finale.
Adriana Letta