Una cena comunitaria festosa

Una cena a chiusura dei festeggiamenti in onore di S. Pietro Apostolo a Cassino

Festeggiamenti in onore di S. Pietro Apostolo, ultimo atto: una cena comunitaria di solidarietà e di beneficenza sabato 30 giugno nell’Oratorio. Ed è stata subito festa. Uno spirito gioioso ha pervaso i campi all’aperto dell’Oratorio, ben risistemati e accoglienti, con i tavoli preparati, con il palco pieno di luci e di buonumore, dove Emidio e la sua Band suonavano e intrattenevano gli ospiti, favorendo e stimolando per tutto il tempo balli di gruppo a cui partecipavano con gusto persone di tutte le età. Un’aria fresca e gradevole, dal punto di vista sia meteorologico che umano, rendeva particolarmente bello il ritrovarsi insieme.

Era come se la comunità parrocchiale, che aveva temuto di non riuscire ad organizzare appropriatamente la festa del suo Santo Patrono, date le circostanze ed il poco tempo avuto a disposizione, Vedi Articolo precedente  si fosse tolta un peso dal cuore, perché la festa si era alfine svolta e tutto era andato bene, decisamente meglio del previsto. Anzi, proprio la criticità del momento e l’appello del Viceparroco Don Tomas Jerez ad unirsi e a dare tutti una mano, hanno avuto un effetto sorprendente, sono riusciti a riaggregare le persone e a far venir fuori il meglio di tutti i presenti, anche se alcuni dei personaggi “storici” della Parrocchia erano assenti. E questo ha dato un sollievo, una gioia e un senso di amicizia rinnovato, che ha contagiato un po’ tutti, anche gli ospiti provenienti da altre parrocchie amiche. Certamente Qualcuno dal cielo ha aiutato gli sforzi dei volenterosi.

La cena, semplice ma gustosa, è stata ben organizzata: il primo piatto, un’ottima pasta, è stato cucinato in Oratorio da volontari capaci; il buonissimo secondo, carne e patate, è stato preparato dall’hotel ristorante La Campagnola, una bevanda a scelta ben fresca, un allegro cocomero finale. Il tutto con una efficiente organizzazione per la distribuzione e la raccolta. Tutto si è svolto bene, il pensiero di tutti andava, come è ovvio, a Don Fortunato, ma era come se fosse lì realmente  presente, tanto era nel cuore di tutti, che se ne parlasse o no. Era come se ognuno in cuor suo lo raccomandasse a Dio pregando per lui e la sua salute. Anzi, ognuno forse era sicuro che lui avrebbe “sentito”, anche a distanza, tutto questo e ne sarebbe stato contento.

Dunque, per una serata così bella e piacevole, il primo grazie va al Signore e a S. Pietro (anche a Don Bosco), che certamente hanno aiutato la comunità, poi vanno ringraziati tutti coloro che si sono dati da fare perché tutto riuscisse nel miglior modo possibile, i volontari, gli animatori dell’Estate Ragazzi, l’associazione Largo a Don Bosco e tutti insomma. Un grazie speciale a Don Tomas che per primo ha lanciato l’invito e che, quasi con sorpresa, ha constatato che “la comunità ha risposto”. Probabilmente anche la Beata Vergine di Guadalupe, la cui bella immagine è stata posta un anno fa nell’Oratorio, ha guardato questa sua “famiglia” e una mano sicuramente l’ha data.

Adriana Letta

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