Dopo una peregrinatio nelle strade del paese, la venerata statua è tornata nel suo Santuario
La festa della Madonna della Pietà, tanto cara agli abitanti di S. Angelo in Theodice, si è conclusa, come programmato, domenica 16 maggio iniziando nella chiesa parrocchiale con la S. Messa alle ore 8,30, presieduta da Don Luigi D’Elia e con la amata statua rimasta esposta per tutta la settimana alla devozione dei fedeli. Poi, non potendo ancora, quest’anno, raggiungere il Santuario con la tradizionale processione, i portatori l’hanno issata su un furgone appositamente preparato, con drappi e festoni bianco-celesti e la scritta “Evviva Maria”, e l’hanno scortata per un lungo tragitto. Infatti, non potendo i fedeli seguire Maria, è stata lei, la Madre, a percorrere le strade e le contrade del paese in lungo e in largo per raggiungere i suoi affezionati figli, secondo il preciso itinerario stabilito lungo le strade principali, senza fare soste, anche per evitare che la statua fosse toccata e baciata, cosa di questi tempi pericolosa per il contagio Covid. E le persone hanno fatto il resto: l’hanno attesa festanti, avendo decorato case, cancellate e strade con fiocchi, palloncini, petali di fiori bianchi e azzurri, come segni di accoglienza al passaggio della Vergine Maria e salutandola sventolando fazzoletti bianchi quando si allontanava. La statua della Madonna, arrivata in località “Squadrella”, è stata tolta dal furgone e portata a spalla nel bosco, senza seguito di fedeli, molti dei quali, raggiunto il Santuario della Pietà, hanno atteso lì il suo arrivo. Davanti al Santuario, il Parroco Don Nello Crescenzi ha pregato e incensato il simulacro della Vergine che sorregge tra le braccia il Figlio morto, Colei nella quale ogni madre che soffre per un figlio si rivede e in cui ritrova la forza di andare avanti nella vita con nuova fiducia e speranza e una nuova capacità di amare. A mezzogiorno la celebrazione della Eucarestia ha segnato il momento culminante della giornata.
E’ sempre bello e commovente lo spettacolo di fede genuina e autentica che si vede in queste feste, tanto care al popolo e piene di devozione, che entrano nella memoria collettiva a formare un substrato di fede, di tradizione e di speranza, forte come una roccia, che nessun evento tragico della vita riuscirà a distruggere e forse neppure a scalfire. Lo si capisce dai commenti che molti hanno fatto, attestando una commozione fortissima. Bene ha detto l’autrice delle foto che pubblichiamo e di molte altre, Loredana Fargnoli: “Ogni palloncino legato ad un cancello o ad un albero, ogni petalo di fiore lanciato da un bambino o da un anziano, ogni scritta sull’asfalto, ogni saluto sventolato con un fazzolettino bianco, la semplice presenza di chiunque è uscito dalle proprie case per aspettarLa, erano il segno di una fede forte e il bisogno di chiedere, in un momento così difficile, una grazia alla nostra Madre celeste rivolgendo a Lei un saluto, un bacio con la mano o un semplice segno di croce…”. Ecco, questo è il senso di una festa religiosa, è la fede profonda, magari anche semplice e ingenua, di un popolo che nutre così la sua anima, tanto che non rinuncerebbe mai alla “festa” del suo paese.
Al termine, i Sacerdoti della Fraternità sacerdotale, Don Nello, Don Iosif, Don Cristian e Don Luigi, insieme a Roberto Rotondo a nome del Comitato per i festeggiamenti della Madonna della Pietà, hanno fortemente ringraziato tutti coloro che in qualche modo hanno contribuito alla buona riuscita di questa festa, seppure limitata anche fortemente dalla pandemia e hanno aggiunto: “Con la gioia nel cuore, l’intero Comitato anche quest’anno ha prestato il suo servizio, come intermediario e collante tra la parrocchia e i cittadini, con gratuità e abnegazione, con la consapevolezza che siamo tutti utili, ma nessuno è indispensabile e con la speranza che, nonostante le fragilità di ciascuno di noi, i nostri nomi e quelli di tutti gli uomini e le donne di buona volontà siano scritti nel cielo!!!”.
Che il prossimo anno sia migliore per tutti e la festa della Pietà torni ad essere una grande festa di popolo.
Adriana Letta
Foto di Loredana Fargnoli