Durante la Santa Messa conclusiva, 13 giovani rovetani hanno ricevuto il sacramento della Confermazione
Gioia e coraggio, queste le due parole che hanno segnato l’omelia del Vescovo della Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, Monsignor Gerardo Antonazzo, nella Santa Messa celebrata al termine della visita pastorale nelle parrocchie di Civitella Roveto e Meta.
Durante la cerimonia, concelebrata con Monsignor Franco Geremia e Don Andrés Arias, Sua Eccellenza ha anche amministrato il sacramento della cresima a 13 giovani di Civitella e delle parrocchie vicine.
«Portiamo a conclusione questo evento di grazia come ulteriore germe di crescita, di progressione di avanzamento della vita cristiana delle due comunità» ha spiegato Monsignor Antonazzo. «La visita pastorale ha un inizio e una conclusione a livello temporale, ma nella sua verità di fondo, come visita di Gesù Pastore deve segnare una tappa importante per un’ulteriore crescita nella vita cristiana delle due comunità, nella continuità di un cammino ininterrotto che parte da molto lontano».
«Le due parole che ci vengono consegnate dalla liturgia di oggi, le voglio consegnare a voi come parole dello Spirito Santo» ha detto Monsignor Antonazzo ai cresimandi. «La gioia e il coraggio, se vengono dallo Spirito, hanno un ancoraggio, un accompagnamento e una presenza, che è quella di Dio, che sempre nutre, custodisce e fa crescere con la Sua forza queste due parole. Chiunque può avere gioia e coraggio quando le cose vanno bene e tutto viaggia su un percorso pianeggiante e lineare. Il coraggio e la gioia di Cristo, però, sono quelli che occorrono per il momento della prova, delle resistenze, delle avversioni: quando non basta la buona volontà umana. Lo Spirito Santo ci dona la gioia di essere stati battezzati e di essere comunità cristiana. Il Suo coraggio non è la violenza, o la forza dei muscoli, ma l’agire con il cuore». «Gioia e coraggio» ha infine chiosato il Vescovo «non riescono a sopravvivere separatamente e sono custodite e alimentate dalla presenza dello Spirito Santo che è l’amore con cui Dio ci aiuta a mettere a frutto il cammino segnato da queste due fondamentali parole».
Al termine della celebrazione, Don Franco, da decenni a guida delle due parrocchie, ha voluto ringraziare Monsignor Antonazzo per la sua presenza nei giorni della visita pastorale, per i suoi gesti e le sue parole che tanto sono state apprezzate dai fedeli delle due comunità. Ha poi voluto consegnare a Sua Eccellenza e a tutti i presenti un ricordo della visita pastorale che raffigura i Santi Protettori delle comunità di Meta e Civitella e tre propositi per camminare da veri cristiani sulla via del Signore.
Maria Caterina De Blasis
Foto: Francesca Geremia