Due messaggi importanti e originali quelli del presepe realizzato dal gruppo “IncontriAMO Gesù” a Civitella Roveto, nella Chiesa di San Giovanni Battista, guidata da Don Franco Geremia. Le statue, risalenti agli anni ’50, che portano gli evidenti segni di tutto il tempo trascorso e dei tanti presepi che hanno animato, sono state posizionate dai ragazzi (dagli 11 ai 14 anni) in una scenografia altamente simbolica. In un angolo, infatti, è stata realizzata un’ambientazione che ricorda il terribile sisma del 1915 che, cento anni fa, sconvolse Marsica, Valle Roveto e Sorano. Case diroccate, macerie e un campanile in cui è impressa l’ora della tragedia, accompagnati da un chiaro messaggio: “A cento anni dal terremoto del 1915, per ricordare che anche dalle macerie si può rinascere. Gesù è consolazione, speranza, salvezza”. Nel secondo scenario, anche questo realizzato interamente dai giovanissimi, è stato riprodotto lo skyline di una moderna città. Anche in questo caso, nel cielo del presepe, è stato spiegato l’intento dell’allestimento: “Gesù rinasce anche oggi, anche tra gli alti palazzi delle città. Città che sembrano sempre troppo impegnate per pensare a Lui. Gesù è presenza costante, rifugio, soffio di vita”. Come in ogni presepe che si rispetti, anche in quello del gruppo “IncontriAMO Gesù”, il fulcro è senz’altro la Sacra Famiglia e Gesù Bambino, adagiato su due mani create dai ragazzi i quali, in questo modo, si sono detti pronti ad accogliere Dio fattosi uomo per noi.
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