Un momento di distensione per i reclusi della Casa Circondariale di Cassino
Cocomero e musica. Nella calura estiva un piccolo refrigerio per il corpo, con una fetta di fresco cocomero all’aria aperta in cortile, e per lo spirito un momento di serenità nello stare insieme ascoltando un po’ di musica popolare. Una mezz’ora di quiete fa bene, aiuta a placare le tensioni e le preoccupazioni e a riprendere il ritmo quotidiano con maggior slancio. E’ questo un progetto che la Caritas ha proposto e realizzato per i detenuti della Casa Circondariale di Cassino per l’estate 2016, in tre pomeriggi, il 10 e 22 agosto e il 5 settembre.
Ad offrire la musica sono stati due uomini, appartenenti ad un gruppo folk – Le pezze nere – di S. Andrea del Garigliano, Giuseppe Feroleto e Giuseppe (Peppino) Di Lorenzo, che si sono prestati volentieri a rallegrare l’animo dei detenuti, uno con l’organetto, l’altro con la chitarra e la voce. Molte le canzoni popolari eseguite, allegre e talvolta nostalgiche, come “L’Esperiana”, che ricorda il 1944 ad Esperia e nel territorio. La musica ha inevitabilmente stuzzicato la voglia di fare quattro salti, tanto che qualcuno si è lanciato in qualche tarantella o saltarello. E allora si vedeva il sorriso comparire, spontaneo e fanciullesco, come si vede nelle sagre di paese, a generare allegria. Perfino i volontari del Servizio Civile in Caritas hanno ballato un po’ e tentato una partita a biliardino. E poi il buon cocomero e le bibite fresche, nel caldo un po’ soffocante del primo pomeriggio, hanno completato il quadro.
Un momento semplice, dunque, ma gradevole e gradito, grazie ai musicisti che si sono dedicati con entusiasmo a questa “Opera di misericordia”, risvegliando, con le loro canzoni, ricordi di tempi passati e il desiderio di una vita più sana e positiva.
Adriana Letta