Comunque Andare

 

 

 

Accettare di vivere nonostante tutto, nonostante i dolori che ci tolgono il respiro e accettando i limiti che ci eccedono.

“Comunque andare

Anche quando ti senti morire
Per non restare a fare niente aspettando la fine
E ballare e sudare sotto il sole
Non mi importa se mi brucio la pelle
Se brucio i secondi, le ore
Dimmi se mi vedi e cosa vedi
Mentre ti sorrido io coi miei difetti ho radunato paure e desideri”

 

Accettare di vivere nonostante tutto significa assumere con coraggio la vita. Che cos’è il coraggio? Virtù richiesta per stare al mondo e per essere se stessi, virtù che concerne la fede, virtù del cuore, cioè di tutta la persona, il coraggio è capacità di dare inizio e di proseguire, di cominciare e di perseverare, è forza che fa passare la persona dall’intenzione all’atto, che la spinge ad agire anche quando l’azione è rischiosa e può mettere a repentaglio perfino la vita. Il coraggio è capacità di “agire nonostante”: nonostante i rischi e i pericoli che l’azione presenta. Il coraggio mostra che l’uomo è capace di trascendenza, di andare cioè oltre se stesso, di non avere come fine solo il proprio benessere, il proprio tornaconto e la propria sicurezza, ma di saper rischiare se stesso in vista di realtà più grandi: la libertà di un popolo, la vita di una persona amata, la giustizia, i diritti di una minoranza, la dignità della persona umana.

 

“Comunque andare
anche quando ti senti svanire
Non saperti risparmiare ma giocartela fino alla fine
E allora andare che le spine si fanno sfilare
E se chiudo gli occhi sono rose
e il profumo che mi rimane”

 

Parlare di coraggio ci porta così, direttamente, a parlare di ciò che fa vivere una persona umana, del senso della vita. E ci spinge a porci la domanda: per che cosa o per chi io vivo? Ovvero: per che cosa o per chi sarei disposto a rischiare di perdere qualcosa di me e magari anche la mia vita? Per che cosa o per chi sarei disposto a dare la vita? Domanda importante perché solo chi ha un motivo per cui morire ha anche un motivo per cui vivere.

 

“E voglio sperare
quando non c’è più niente da fare
Voglio essere migliore finché ci sei tu
E perché ci sei tu da amare”

 

O, come scrive Viktor Frankl narrando la sua esperienza nei campi di sterminio nazisti e riprendendo Nietzsche, “chi ha un perché per vivere, sopporta quasi ogni come”. Domanda importante anche perché ci conduce al cuore di ciò che ci fa vivere, l’amore, e ci porta a considerare la nostra capacità di amore: “Il coraggio è un amore che sopporta facilmente ogni cosa in vista di ciò che ama”.

“Comunque andare
Anche solo per capire
O per non capirci niente
Però all’amore poter dire ho vissuto nel tuo nome”.

 

 

 

Angela Taglialatela

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