Concattedrale di Cassino: 35 nuovi cresimati

Il Vescovo Gerardo Antonazzo ha conferito il Sacramento della Confermazione

 

L’ultimo giorno di ottobre, successivo alla festa di S. Germano, uno dei titolari della Parrocchia, nella chiesa Concattedrale di Cassino è intervenuto il Vescovo Gerardo Antonazzo per conferire le Cresime a 35 giovani che avevano completato il cammino di formazione. Anzi, alcuni di loro erano pronti già dall’anno scorso, ma causa covid, dovettero rimandare a quest’anno. Schierati ognuno con il proprio padrino o madrina vicino, occupavano parecchi banchi in chiesa, eleganti, emozionati ed anche un po’ impacciati, portavano all’altare tutta la freschezza della loro giovane età. Davvero erano l’emblema, fragile e volitivo, del futuro da costruire, delle speranze, dei sogni, delle aspirazioni e della volontà verso una società migliore. Commoventi. Lo hanno ben dimostrato quando il Parroco, Don Emanuele Secondi, da pochi mesi a guidare la parrocchia, li ha presentati al Vescovo e li ha chiamati per nome uno per uno: con prontezza si sono alzati e con determinazione hanno detto il loro “Eccomi”.

Il Vescovo Gerardo, nell’omelia, commentando le letture del giorno, si è rivolto principalmente a loro, partendo dalla domanda iniziale che viene rivolta a Gesù da uno scriba: “Qual è il primo di tutti i comandamenti?” e si è soffermato proprio sulla parola “comandamenti”, ricorrente nella Bibbia ma oggi poco accetta e ha spiegato: non è che non siamo persone libere perché obbligate a fare quello che altri dicono. I comandamenti non sono altro che regole, che bisogna applicare nella vita per stare bene, comportamenti che aiutano a vivere. D’altronde, ha fatto ancora notare, Gesù nella risposta parla di amore, a Dio e al prossimo, perché è proprio amando, e amando bene, che si è felici e ci si realizza nella vita. Questo è importante per voi che oggi diventate “maggiorenni nella fede”, capaci di fare scelte vostre, certo anche aiutati dai vostri padrini, madrine e genitori.

Poi è cominciato il rito del Sacramento della Confermazione, con l’imposizione delle mani dei sacerdoti per invocare la discesa dello Spirito Santo. Quindi i cresimandi, ognuno accompagnato dal proprio padrino o madrina, si sono recati ordinatamente ai piedi dell’altare, dove il Vescovo ha unto la loro fronte con l’olio del sacro Crisma pronunciando la formula di rito a cui essi hanno risposto. Un lungo importante momento: quei segni materiali, il crisma, le mani, le parole, i gesti, stanno a manifestare ed esprimere il mistero dello Spirito Santo che scende sulla persona umana con i suoi sette doni di grazia.

Al Credo, detto in forma dialogata, sono stati loro, i Cresimati, a rispondere per tutti e alla Comunione solo loro si sono messi in fila per riceverla dalle mani del Vescovo, mentre i ministri la portavano alle altre persone rimaste al loro posto. Una celebrazione molto sentita e partecipata, animata dai canti accompagnati dalle chitarre, in una chiesa riempita fino in fondo, ma con silenzio e raccoglimento davvero esemplari. La classica foto di gruppo è stata la conclusione della celebrazione che resterà stampata nei loro cuori, soprattutto se la comunità con la preghiera li accompagnerà ancora nella loro maturazione umana e cristiana.

Adriana Letta

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