Concluso a Cassino, con un’intensa e ricca giornata di studio, il Festival della Dottrina Sociale della Chiesa 2019
Secondo e ultimo giorno dell’VIII Festival della Dottrina Sociale della Chiesa, martedì 26, giorno particolarmente intenso e ricco di contenuti, stimoli e suggestioni. Eppure l’inizio sembrava suggerire scarse speranze, per vari ritardi e problemi di trasporto che minacciavano la riuscita della giornata. Invece è stato un crescendo non solo di partecipazione del pubblico, tra cui studenti ed insegnanti di religione, ma anche di interesse suscitato. La mattina era dedicata al Sistema educativo: Istruzione, Formazione e Nuovi ordinamenti e, stimolati dal moderatore Angelo Astrei, ad aprire la serie di interventi sono stati due giovani dottorandi dell’Università di Cassino e del Lazio meridionale, la dott.ssa Nausica Lucia Guglielmo, che ha parlato sul “giudizio” come negazione dell’appartenenza all’umano, e il dott. Giulio Donzelli, che si è soffermato sulla verità nel processo e sul rapporto tra Diritto e Politica.
Particolarmente interessante e illuminante la relazione del prof. Gennaro Curcio, Segretario generale I.I. Jacques Maritain che, lodando la scelta del titolo “La bellezza splendore della verità: vivere la libertà, vincendo il silenzio degli innocenti“, ha voluto svilupparlo in due parti, una parte teorica su come raggiungere questo splendore della verità, aiutando a comprendere bene il significato di bellezza e di verità; e una parte più pratica, su come può esserci partecipazione a questo splendore e come viverlo. Il Presidente del Comitato S.a.l.e., avv. Francesco Rabotti, ha suscitato domande sugli argomenti esposti e il dibattito ha concluso il confronto della mattina.
La sessione del pomeriggio, trasmessa in diretta streaming sulla webtv diocesana, trattava: Popolo e democrazia: Partecipazione ed impegno dei cattolici, sociale, politico, culturale. Per celebrare la memoria dei cento anni dell’Appello ai Liberi e Forti di Don Luigi Sturzo, si è parlato della figura del fondatore del Partito Popolare, tratteggiata dal giornalista e scrittore Giuseppe Sangiorgi che l’ha definito il “Profeta del ‘900”, e si è avvalso di spezzoni di video in cui Don Sturzo è stato interpretato dall’attore cassinate Antonio Lanni, lavoro realizzato per il programma Italiani di Rai Cultura. Una sorpresa è stato l’arrivo del Prefetto di Frosinone, Ignazio Portelli, che è venuto al Festival e, dopo un breve saluto, si è trattenuto ad ascoltare con interesse.
Hanno poi preso posto al tavolo i relatori del pomeriggio per la tavola rotonda moderata dal prof. Luigi Di Santo, che ha dato la parola per primo al prof. Leonardo Bianchi, dell’Università di Firenze, che ha evidenziato la necessità di ridurre le disuguaglianze per attuare i principi della Costituzione di uguaglianza nella dignità e ha parlato di diritti, doveri, dono, e del coraggio di spendersi per “alimentare la voglia di speranza che c’è”. Il prof. Vincenzo Antonelli, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha auspicato non tanto un impegno dei cattolici in politica ma nelle istituzioni, perché ne siano custodi e animatori. Il prof. Fabio Ciaramelli, dell’Università Federico II di Napoli, ha parlato della democrazia, la cui essenza è l’attenzione ai valori, il rispetto del singolo e delle minoranze, il pluralismo e non i voti. Con foga e passione il dott. Marco Zabotti, Vicepresidente dell’Istituto diocesano “Beato Toniolo”, ha affermato che “il futuro è arrivato”, che occorre aprire processi per il futuro ma essere capaci di dominare il presente, stare nella storia con un nuovo umanesimo cristianamente ispirato.
Il Sen. Ivo Tarolli, Presidente dell’Associazione nazionale “Costruire insieme”, ha stimolato a mettersi insieme, dialogare, non litigare, “darsi una scrollatina”, tornare all’impegno della buona politica, quella che guida la società e l’economia. “Non trovo una ragione per essere tiepido”, ha concluso. Il prof. Elvio Covino, Presidente di “Società e Famiglia”, con “sacro zelo” ha fatto osservare l’insoddisfazione generale nella società e perciò il bisogno che ognuno si dia da fare in un’operazione culturale a cominciare da un’idea concreta, un valore in cui crede. Così l’anno prossimo ci ritroveremo a lavorare su proposte nuove, ha auspicato.
Durante queste relazioni, altra sorpresa: è arrivato il Vescovo diocesano Gerardo Antonazzo, al quale è stato chiesto un intervento. Così, citando S. Agostino, ha ribadito che occorre un interesse intelligente, saggio, acuto e perspicace per la città. Il disimpegno politico non merita nessuna considerazione. E’ venuto il momento in cui è necessario in Italia che i cattolici si riconoscano in un programma comune e la Dottrina Sociale della Chiesa può essere la risposta più adeguata possibile oggi. Leggere in profondità la realtà, voler bene (il bene comune è voler bene) alla società e alle varie forme di povertà. Basta di dire: i cattolici debbono impegnarsi in politica, che vuol dire tutto e niente. I cattolici debbono oggi aggregarsi attorno ad un progetto comune.
Tali parole hanno suscitato un grande entusiasmo in tutti i presenti, che si sono ritrovati perfettamente in queste idee. E infatti, chiudendo i lavori del Festival DSC 2019, a dominare era un senso di ottimismo e di gioiosa voglia di impegnarsi davvero, perché no, già dalle prossime elezioni europee. Si vedrà fra un anno, alla prossima edizione del Festival della Dottrina Sociale della Chiesa!
Adriana Letta