Nella parrocchia di S. Pietro Apostolo in Cassino gli Operatori hanno ricevuto da Don Nello il Mandato ad annunciare il Signore
“E’ stato un bel momento, una celebrazione familiare in cui la comunità si è radunata attorno all’altare per ringraziare e chiedere, per ascoltare la Parola e per partecipare all’Eucarestia”. Questo il commento di Don Nello Crescenzi sul gruppo WhatsApp del Consiglio Pastorale della Parrocchia di S. Pietro Apostolo in Cassino, intervenendo per ringraziare tutti i partecipanti. Questi, a loro volta, stavano ringraziando per l’invio della foto di gruppo di una bella “famigliona”, scattata al termine di una importante celebrazione per il Mandato agli operatori pastorali della Parrocchia.
La Messa comunitaria serale di domenica 21 ottobre è stata presieduta dall’Amministratore parrocchiale Don Nello e concelebrata dal viceparroco Don Tomas Jerez, con una grande partecipazione di fedeli: nei primi banchi i bambini e ragazzi dei gruppi di catechismo e i catechisti, poi gli operatori pastorali: animatori, membri dei consigli, responsabili di gruppi, associazioni e movimenti, collaboratori.
Proprio osservando i bambini i prima fila, Don Nello ha preso spunto per la sua riflessione sul vangelo del giorno (Mc 10,35-45). I bambini, ha spiegato, pur non avendo fatto ancora niente nella vita ed essendo fragili e bisognosi di cure, sono amati dai genitori, anche prima che nascano, e prima ancora sono amati da Dio. Essi mostrano come Dio ama e dunque sono la misura del Regno di Dio, dove si è amati non per i propri meriti, né tantomeno per il successo o il potere o la stima. Nel vangelo di oggi vediamo gli apostoli che invece cadono nella tentazione di chiedere a Gesù i primi posti, nell’illusione comune che il potere e il valere possano fare felici. Se vogliamo capire qualcosa del Regno di Dio, dobbiamo osservare questi bambini nei primi banchi e capiamo a chi spettano i primi posti. La nostra dignità ci viene dal fatto di essere creature di Dio.
Nel vangelo poi, ha proseguito Don Nello, Gesù si lascia provocare dalla richiesta di Giacomo e Giovanni e chiede loro se sono in grado di bere il suo calice, perché i primi posti sono a destra e a sinistra della croce dove lui sta andando. Si deve essere disposti a dare la propria vita per gli altri e quando si sperimenta la propria fragilità e incoerenza, è allora che si comprende qualcosa del Regno di Dio, perché la salvezza che viene da Dio è gratuita. La richiesta dei due apostoli viene “accontentata” da Gesù: Giacomo sarà il primo degli apostoli a morire per la fede, quello che ha chiesto si è compiuto, ma secondo la logica di Dio. Secondo tale logica anche la nostra preghiera si compie. Gesù, infine, consegna l’insegnamento giunto fino a noi: chi vuol essere il primo si faccia ultimo. Ci chiede di seguire il suo esempio.
Stasera, ha aggiunto in conclusione, nella cornice della Giornata Missionaria Mondiale, celebriamo anche il mandato a catechisti e operatori e collaboratori pastorali: il rischio è di sentirsi un gradino al di sopra degli altri. Ma noi dobbiamo mettere davanti, sul podio, sempre le persone che hanno bisogno di una maggiore cura, bambini, poveri, bisognosi, coloro che più degli altri ci permettono di servire Cristo perché su di loro il volto di Cristo risplende maggiormente: questo è il criterio pastorale da seguire sempre. Accoglienza, ascolto, umiltà del cuore e coraggio della testimonianza: non scoraggiamoci, ma uniamoci e chiediamo insieme tutto questo, perché se lo chiediamo come comunità il Signore non ci farà mancare né la forza né il coraggio di poter accompagnare soprattutto i nostri ragazzi e i nostri giovani a Lui.
E’ giunto poi il momento tanto atteso del Mandato: catechisti, operatori pastorali e collaboratori, in piedi, hanno risposto alle domande del celebrante dichiarando la propria disponibilità all’impegno di accompagnare, sostenuti dalla testimonianza della comunità, fanciulli, ragazzi, giovani e adulti nel cammino di vita cristiana e di accogliere il mandato come un dono e un impegno, pregando poi tutti insieme il Signore di aiutarli nello svolgimento del loro ministero. Infine, tutta l’assemblea ha recitato la preghiera per i giovani di Papa Francesco.
Una celebrazione sentita e partecipata, che per grazia di Dio ha dato nuova fiducia e nuovo slancio a tutti ed ha contribuito a ritrovare una nuova gioiosa familiarità nella comunità.
Adriana Letta