Confermati nella Fede 45 giovani

Nella parrocchia di S. Antonio di Padova in Cassino.

Quarantacinque ragazzi hanno ricevuto il Sacramento della Confermazione sabato 10 ottobre nella chiesa parrocchiale di S. Antonio di Padova in Cassino, dal Vescovo Mons. Gerardo Antonazzo. Chiesa gremita, i giovani cresimandi, emozionati, eleganti e sorridenti, schierati nelle prime file, ognuno col proprio padrino o madrina accanto, poco più in là genitori e familiari, catechiste pronte e attente, Coro parrocchiale ben preparato, fuori pioggia battente di una giornata improvvisamente autunnale, per quanto nello splendore della chiesa sembrasse impossibile.

Appena entrato, il Vescovo Gerardo si è fermato a salutare i cresimandi, fila per fila, con affetto paterno e largo sorriso beneaugurante. Poi è iniziata la solenne Celebrazione Eucaristica. Dopo la proclamazione della Parola di Dio, il parroco Don Benedetto Minchella, ha presentato al Vescovo i giovani candidati alla Cresima che, chiamati uno ad uno, hanno risposto: “Eccomi” e alle interrogazioni del Vescovo se volevano accogliere i doni dello Spirito Santo, hanno risposto: “Sì, lo voglio!”. Una domanda è stata rivolta anche ai genitori e ai padrini e madrine, se fossero disposti ad accompagnare e sostenere con il loro esempio i ragazzi che stavano per prendere un impegno serio della loro vita, hanno anch’essi risposto: “Sì, lo vogliamo!”.

Nell’omelia, particolarmente densa e diretta, il Vescovo Gerardo ha detto di aver ascoltato con grande affetto i nomi di tutti i ragazzi e le risposte loro e dei loro genitori e padrini/madrine: questa è l’alleanza educativa davvero necessaria per un cammino comune e condiviso. Commentando poi le letture appena proclamate, Mons. Gerardo si è soffermato sulla domanda rivolta a Gesù da un uomo che gli era “corso incontro” e in ginocchio gli aveva chiesto che cosa dovesse fare per avere la vita eterna. Ecco, queste sono le domande più importanti della vita, domande che ognuno deve porsi, ha sottolineato Antonazzo. Che cosa fare nella mia vita e della mia vita? E’ la questione decisiva, ha detto. Cosa devo fare per avere una vita bella, piena di senso, di bellezza, di felicità, per fare la propria scelta di vita, che è molto di più della scelta di una professione. Ha raccomandato agli adulti di aiutare i figli a porsi la domanda, ma senza imporre la risposta. Sono loro che devono vivere il travaglio per trovare la risposta a cosa fare della vita. Non va bene qualunque risposta, ha continuato il Vescovo. Vita eterna, ha spiegato ancora, non vuol dire solo la vita dell’aldilà, ma la vita su questa terra, una vita felice e “ricordate, ragazzi, ha concluso il Vescovo, solo Gesù può aiutarvi nella domanda e nella risposta. Solo Dio, e altri nel suo nome, può illuminare la vostra vita”.

La liturgia del Sacramento è andata avanti, con il Credo ed il rinnovo delle promesse battesimali, fino a giungere al momento culminante, l’imposizione delle mani e la preghiera a Dio onnipotente perché infondesse lo Spirito Santo nei giovani cresimandi. E finalmente la crismazione, che il Vescovo ha fatto con il sacro crisma sulla fronte di ogni ragazzo, accompagnato dal suo padrino o madrina. Momento solenne, importante ed emozionante per tutti gli astanti. Bello anche il momento della preghiera dei fedeli, letta da cinque cresimati e dell’offertorio, in cui sono stati loro ancora protagonisti. E anche al termine della celebrazione, alcuni di essi hanno voluto esprimere un ringraziamento, a nome di tutti, ricordando il valore dei sette doni dello Spirito Santo che hanno ricevuto, Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà e Timor di Dio. Infine il Vescovo ha distribuito a tutti un ricordino della giornata. Una celebrazione impeccabile e riuscitissima, nonostante il pienone, con una speciale partecipazione, che mostrava come i catechisti hanno ben lavorato sul piano educativo per questi ragazzi.

In tutti i presenti, nel vedere così partecipi, emozionati, sereni e gioiosi, questi giovani che si affacciano alla vita col viso pulito ed il cuore puro, sinceri nei propositi e certamente pieni di aspettative dalla vita, subentrava un sentimento di tenerezza, di timore sovrastato però da una nuova fiducia in loro e speranza per il futuro, e il bisogno di pregare Dio per loro. Che Dio li mantenga belli come oggi, non tanto per il loro vestito elegante e “da grandi” (cravatte e ciuffi per i ragazzi, tacchi e trucco per le ragazze) di cui probabilmente andavano orgogliosi e per cui altrettanto probabilmente si erano creati problemi in famiglia nei giorni della scelta…, ma che si capiva non era in quel momento al primo posto nei loro pensieri, quanto per quella loro serietà e autenticità di impegno, per quel sorriso e per la limpidezza dello sguardo. Smettiamo di dir male dei giovani seguendo gli stereotipi distruttivi della nostra società. Piuttosto ringraziamo il Signore che ci sono giovani così e chiediamogli con tutte le forze che li sostenga nei loro attuali propositi e li benedica, insieme alle loro famiglie e a coloro che si sono impegnati nella loro formazione. Fuori la pioggia autunnale continuava ad inzuppare la città, ma nei cuori splendeva la primavera.

– Adriana Letta

 

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