Rinnovata la tradizione dell’infiorata
Il 14 giugno u.s. la Chiesa ha commemorato la solennità del “Corpus Domini”. Ad Aquino la celebrazione solenne è avvenuta, alle 18.30, nella cornice naturale della piazza principale dedicata all’illustre concittadino Tommaso d’Aquino, Maestro insuperato della teologia eucaristica.
La cerimonia è stata presieduta dall’Arciprete Parroco don Tommaso Del Sorbo, concelebrata da don William Di Cicco, rettore del seminario diocesano dell’Immacolata ed accompagnata dai canti eseguiti dalla corale Sancta Caecilia, diretta dalla Maestra Sonia Scappaticci. Presenti alla funzione il Sindaco della Città Dott. Libero Mazzaroppi, con una rappresentanza dell’Amministrazione comunale da lui guidata, il Maresciallo Dott. Sergio Parrillo, Comandante della locale Stazione dei Carabinieri, e tanti fedeli che, dislocati distanziatamente in ottemperanza delle prescrizioni vigenti a causa del Covid-19, hanno partecipato emozionati e composti.
La solennità del Corpus Domini ha come fulcro il dono più grande che Gesù ha fatto alla Chiesa ovvero quello dell’Eucaristia, che la liturgia della Parola di questa ricorrenza, ha proposto attraverso tre angolature diverse: come aiuto, come comunione e come vita eterna.
Nella I lettura, tratta dal Libro del Deuteronòmio, Mosè invita il suo popolo a “(…) Non dimenticare che il Signore Dio (suo) nel deserto lo ha nutrito di manna sconosciuta ai suoi padri”, per aiutarlo a sopportare le fatiche del cammino nel deserto. La manna discesa dal cielo e l’acqua sgorgata dalla roccia anticipano, prefigurandoli, il Corpo ed il Sangue di Gesù che nutrendo e dissetando il popolo di Israele lo aiutano a superare la prova simboleggiata dal deserto, ed a raggiungere la terra promessa.
Nella II lettura, dalla Prima lettera ai Corinzi, S.Paolo ricorda che il nuovo cibo rappresentato dalla Eucaristia è comunione: con Cristo presente realmente in essa (con il quale diventiamo una sola cosa), e con gli altri: “Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all’unico pane”. Non può perciò esserci comunione senza la Comunione.
Nel Vangelo, invece, Giovanni attira l’attenzione sulla vita eterna: “Io sono il pane vivo disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno (…)”, ed ancora “(…) Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno (…)”. Una comunione quindi che non si interrompe con la morte ma che va oltre di essa.
Nell’omelia don Tommaso ha sottolineato quale dono bello e sublime sia l’Eucaristia. Essa è vita ed amore, e chiunque la riceve assimila queste caratteristiche e non può che testimoniarle concretamente nella sua vita quotidiana, soprattutto, ha proseguito don Tommaso, se si tratta di chi opera nella e per la Chiesa. Gli operatori pastorali, che rappresentano in concreto il volto della Chiesa-madre accogliente ed amorevole, sono i primi, infatti, a dover dare testimonianza di Cristo presente nell’Eucaristia riconoscendolo e servendolo nel proprio prossimo.
Terminata la Messa, don Tommaso ha inserito nell’Ostensorio l’Ostia consacrata dando inizio ad un momento di adorazione eucaristica, che i ragazzi della locale Azione Cattolica hanno accompagnato con la lettura di alcune meditazioni dedicate.
Prima di congedare l’assemblea, come consuetudine, Gesù Eucaristia è stato portato in processione su un tappeto, creato con quadri raffiguranti i vari simboli eucaristici e realizzati con fiori e con sale colorato, collocato al centro della piazza ed esteso per tutta la lunghezza di quest’ultima fino all’altare, allestito su un piccolo palco. Nonostante quest’anno a causa della pandemia da coronavirus non si sia potuta realizzare la consueta infiorata per le strade della Città, tradizionalmente percorse dalla processione del Corpus Domini, tutti i gruppi dell’infiorata si sono comunque impegnati nel mantenimento di questa iniziativa fortemente radicata nella tradizione aquinate. Con il beneplacito del parroco don Tommaso e con il nulla osta prontamente rilasciato dal Sindaco Mazzaroppi, che hanno compreso, condiviso ed appoggiato la volontà di mantenere viva questa tradizione, i vari gruppi si sono impegnati, rispettando le prescrizioni anti Covid-19, nella realizzazione della infiorata. Con fede, passione e dedizione, non senza ostacoli e difficoltà condivisi e superati con spirito di collaborazione, sono stati realizzati dei bellissimi tappeti, di ringraziamento a Nostro Signore per aver superato il periodo difficilissimo di isolamento e di auspicio per un ritorno alla vita di sempre.
Dopo la benedizione con Cristo Eucaristia l’assemblea, visibilmente emozionata, è stata congedata.
Angela Bonanni
Foto Giorgia Lupidii