Rinnovo del mandato per i Ministri Straordinari della Comunione
Si è svolto, ieri domenica 13 gennaio, come ogni anno nella domenica del Battesimo del Signore, il ritiro/corso di formazione per i ministri straordinari della comunione della Diocesi. Momento di incontro e condivisione, ma soprattutto vincolante per il rinnovo del “tesserino” relativo al servizio. L’incontro quest’anno si è svolto a Cassino, nella Sala degli Abati presso la Curia, iniziando alle ore 16 con il momento di formazione tenuto dal Direttore dell’ufficio liturgico don Alfredo Di Stefano e dal coodirettore don Benedetto Minchella. (Le relative relazioni verranno pubblicate nei prossimi giorni qui sul sito).
La Prima parte dell’incontro è stata tenuta da Don Alfredo dal titolo “Celebrazione Eucaristica alla casa della famiglia”. Don Alfredo ha posto l’attenzione su alcuni interrogativi come: cosa sono nella chiesa, nella comunità parrocchiale, quale è lo spirito che anima la mia presenza oggi, qual è lo specifico che vorrei essere nella chiesa? Interrogativi a cui solo la fede dà risposte. Ha sottolineato come non bisogna essere persone che ripetono dei semplici gesti, ma persone che incarnano oggi la propria fede. Quando parliamo di Eucarestia e di famiglia parliamo di amore, la Celebrazione Eucaristica è lo spazio dove l’amore di Dio si compie, si realizza, opera, e la famiglia è il luogo dove le persone si vogliono bene. Così questo ministero eucaristico affidato ai ministri è l’amore che questi portano agli ammalati, l’energia vitale di Gesù.
La seconda parte, tenuta da don Benedetto dal titolo una “Liturgia viva per una per una comunità giovane”, è stata un’attenta e pungente riflessione su come cercare di non far invecchiare il modo di celebrare, sul fatto che siamo tutti chiamati a far sì che la liturgia, alla quale partecipiamo e della quale per certi aspetti siamo anche attori, non sia “vecchia” e proprietà di alcuni, tutti devono fare solo ed esclusivamente ciò che spetta loro. Tutto è una sorta di clinica per il ringiovanimento spirituale. Ha spronato la riflessione di tutti a capire se e come le nostre liturgie siano ferme, statiche, limitate e se veramente siano in grado di evidenziare il sapore del servizio a cui noi, come popolo cristiano, siamo chiamati o se è predominio di alcuni. Siamo in grado di trasmettere la salvezza che ognuno di noi ha ricevuto da Dio? Dopo le acute ed interessanti riflessioni, tutti i ministri si sono trasferiti nella vicina Chiesa Concattedrale dove, alle ore 18, è stata celebrata la Santa Messa presieduta dal Vescovo con la preghiera del Rinnovo del mandato e la consegna ad alcuni nuovi ministri straordinari. Il Vescovo nella sua omelia ha ricordato come ogni domenica, Pasqua della settimana, noi facciamo memoria, come cristiani, della nostra prima Pasqua celebrata nel Battesimo. Battesimo che significa immersione in Cristo Gesù, morto e risorto per noi, e noi morti e risorti in lui, da creature a figli di Dio, da peccatori alla misericordia del Padre.
Il Vescovo ha messo in evidenza come il ministero che molti stavano per rinnovare o ricevere per la prima volta, si accostava particolarmente al testo del vangelo del giorno, dove figura importante, quella di Giovanni, può essere paragonata a quella dei ministri straordinari della comunione, la risposta ad una chiamata, e in virtù di ciò lo svolgimento di un servizio. Così come l’amore per Cristo ha guidato il servizio di Giovanni, anche il servizio del ministro straordinario della Comunione deve basarsi ed è basato sull’amore, sulla carità di cui la stessa Eucarestia è sorgente. Tale ministero è azione di evangelizzazione della Chiesa, in modo particolare della famiglia, perché è con essa che si entra a contatto e in comunione, nello svolgimento del volontario servizio, verso un familiare ammalato. Occorre svolgere tale servizio costruendo la casa di Dio, ovvero collaborare nel ministero che è stato affidato ai ministri per mezzo della Chiesa e nella chiesa a costruire la famiglia della comunità cristiana.
Aurora Capuano
