Cresima: l’incontro con Gesù che cambia la vita

Il 30 ottobre, nel giorno di S. Germano, santo a cui è intitolata la Chiesa Madre di Cassino, 33 ragazzi della omonima parrocchia hanno ricevuto dal vescovo Mons. Gerardo Antonazzo il Sacramento della Confermazione.

Anche se il pensiero di tutti i partecipanti alla celebrazione non riusciva a staccarsi dalle immagini tragiche del nuovo terremoto di Norcia, città benedettina come Cassino, la mattinata era serena e  luminosa, raggi di sole entravano nella chiesa tagliandola in diagonale come lame di luce che sembrava volessero ricordare che lì dentro stava entrando lo Spirito Santo. Un effetto incredibilmente suggestivo.

Il Vescovo Mons. Gerardo Antonazzo già nella monizione introduttiva ha rivolto un pensiero ed una preghiera ai fratelli nuovamente colpiti dal terremoto ed ha ricordato la figura di S. Germano, la cui statua era esposta con onore speciale insieme alla sua reliquia. S. Germano era Vescovo di Capua, contemporaneo e sicuramente amico di S. Benedetto che,  proprio il 30 ottobre del 541, nel momento stesso in cui s. Germano moriva, ebbe una visione della sua anima che saliva al cielo, trasportata dagli angeli in un globo di fuoco. A questo santo Vescovo, costruttore di pace e di Chiesa, importante per il nostro territorio, Antonazzo ha auspicato che i cresimandi ed i fedeli possano ispirare la loro vita.

Poi, nell’omelia, ha sottolineato i tre aspetti di festa e di gioia di questo giorno: il fatto che è domenica, giorno in cui Cristo rigenera il nostro Battesimo; il fatto che è la festa di S. Germano, che aiuta a comprendere meglio ciò che celebriamo nel grande mistero della Chiesa, di cui noi oggi facciamo parte perché la fede ci è stata trasmessa dai nostri antenati e da persone come S. Germano; infine, motivo non meno importante ma legato ai primi due, perché si celebra il Sacramento della Cresima, memoria viva di quello che dobbiamo sempre vivere. Il Vescovo Gerardo si è poi soffermato, in modo incisivo, sulla pagina evangelica di Zaccheo che incontra Gesù. Incontro che comincia “alla chetichella” ma poi diventa importante e cambia la vita, da una situazione di miseria ad una di purezza. E’ così: finché “si sente parlare” di Gesù, la vita non cambia, ma questo accade a Zaccheo e ad ognuno di noi quando “incontriamo” Gesù. Come Zaccheo, piccolo di statura, ha bisogno di arrampicarsi su un albero per vedere Gesù, così noi, con una fede “di piccola statura”, dobbiamo cercare un “albero” su cui salire. “Ragazzi, sceglietevi l’albero giusto!” ha raccomandato il Vescovo. Potrebbe essere il padrino o la madrina: provate a vedere la sua fede: se è forte come una quercia, fidatevi, vi aiuteranno a vedere Gesù. Non significa riuscirci subito, avete tutta una vita  per “crescere nella fede” e per gli adulti c’è il tempo per recuperare.

Un conto, dunque, è sentir parlare di Gesù, un conto è incontrarlo, anzi: lasciarsi incontrare. S. Agostino, infatti, dice al Signore: Non ti avrei mai trovato se tu non mi avessi cercato per primo! Apriamo la casa del cuore, Gesù vuole abitare dentro la nostra vita. Non serve “far finta” di essere cristiani, ha osservato il Vescovo ed ha concluso: Gesù a Zaccheo, il peccatore, ha detto: “Oggi la salvezza è entrata nella tua casa!”. Oggi per voi significa: da oggi in poi la vostra vita comincia a cambiare come quella di Zaccheo.

Poi è seguito il rito della Cresima con la presentazione dei cresimandi, chiamati per nome, la loro risposta “Eccomi”, l’espressione pubblica della loro volontà e del loro Credo, con l’invocazione da parte del Vescovo allo Spirito Santo e l’imposizione delle mani e infine la Crismazione, l’unzione di ogni ragazzo, accompagnato dal padrino/madrina, con il Sacro Crisma. Un rito particolarmente significativo, che segna il nuovo cammino di crescita più autonoma e responsabile di ogni cresimato, reso forte dai doni dello Spirito a lui elargiti in pienezza.

La celebrazione è proseguita, animata dalla Corale parrocchiale e con grande partecipazione dei presenti. Al termine, prima della benedizione finale, una cresimata, a nome di tutti, e poi il parroco, Don Salvatore Papiro, hanno espresso il ringraziamento al Vescovo Gerardo per essere intervenuto in un’occasione così importante. E alla fine, classica foto-ricordo di tutto il gruppo con il Vescovo ed il Parroco.

Adriana Letta

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