Sacramento della Confermazione a Cervaro
“Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?” (Mc 10,17)
La domanda del giovane ricco è il fulcro della parola che ieri, 14 ottobre 2018, mons. Gerardo Antonazzo ha rivolto ai cresimandi nella chiesa di San Paolo Apostolo a Cervaro. In un’aura d’intensa spiritualità e di profondo raccoglimento, il Vescovo ha catturato l’attenzione e i cuori dei presenti con una bella riflessione su quanto sia urgente e necessario oggi ascoltare e accogliere in noi la voce di Dio, l’unica, nel frastuono di mille altre voci, in grado di indicarci la via verso la “vita eterna”. Il giovane ricco vede Gesù per strada e gli corre incontro, non vuole lasciarsi sfuggire l’opportunità (forse irripetibile) di parlare con il “Maestro buono”, vuole che si fermi con lui e lo ascolti… E Gesù si ferma, lo ascolta, gli parla.
Ecco, fermiamoLo anche noi e fermiamoci con Lui, l’unico vero Maestro, il solo che realmente può guidare i nostri passi sul cammino dell’eternità. E, badiamo bene, eternità non è sinonimo di funerale: eternità, nell’accezione greca del termine, vuol dire pienezza! Dunque una vita eterna è una vita piena, felice. E qual è la massima aspirazione dell’uomo, se non la felicità? Quella vera, però, totalizzante, che germoglia nel profondo della nostra anima e che non è legata al possesso di oggetti materiali, bensì a quella ricchezza spirituale che sempre viene da Dio. Una vita senza Dio, infatti, è una vita in cui “non c’è più nulla da fare”.
Ai ragazzi presenti il Vescovo ha augurato che nella loro vita “ci sia sempre da fare”, esortando genitori, padrini, comunità educante a rappresentare esempi forti e responsabili, affinché la Parola di Dio non trovi terreno sassoso nei cuori, ma fertili campi in cui mettere radici e portare frutto.
Rosanna Margiotta