Riconfermati nella fede con la forza dello Spirito Santo.
Oggi domenica 24 novembre, solennità di Cristo Re dell’universo, si conclude, l’anno liturgico, e ci si incammina verso domenica prossima, la prima di Avvento. Per la parrocchia di San Pietro Apostolo è stata una domenica speciale; oltre alla Solennità di Cristo Re dell’universo, ben 26 ragazzi della comunità hanno ricevuto il sacramento della Cresima dal Vescovo diocesano Mons. Gerardo Antonazzo. Emozionati, i ragazzi sono stati presentati per nome dal parroco don Nello Crescenzi e la catechista Anna Maria Evangelista ha confermato, con la lettura di una lettera, il cammino dei 26 ragazzi e delle loro famiglie.
In questo giorno speciale è importante sottolineare come tutta la storia è segnata dall’evento di Cristo; tutta la liturgia ruota attorno ai misteri dell’incarnazione, passione, morte e risurrezione di Gesù, e pertanto è stato proclamato che Gesù è il Signore re dell’universo. La liturgia ci fa comprendere che il Signore, Re e Messia, non è solo il punto a cui converge tutto l’Anno liturgico, ma Cristo Re è la meta del nostro pellegrinaggio terreno, infatti la solennità di oggi costituisce il coronamento delle feste della Chiesa, orientando e centrando l’attenzione del cristiano su Gesù redentore e Salvatore dell’uomo.Quando si parla di re viene da pensare, ad un uomo ricco e possente, Cristo invece ha conquistato il suo trono regale umiliandosi fino alla morte e alla morte di croce, e la conquista del crocifisso e è la nostra redenzione. Gesù con la morte in croce ha instaurato un forte potere, quello dell’amore; egli infatti con la sua passione, morte e risurrezione ha ridonato all’uomo l’eterna felicità; e chi si pone alla sua sequela gode già in terra degli effetti dell’appartenenza a questo regno. Un regno non poggiato sulle forze armate né sul potere economico, né sul potere delle idee, ma sul potere dell’amore e della verità. Ma la regalità di Cristo è una regalità di servizio e di dono, il suo è un regno non di potere, ma di verità , non di ipocrisia ma di bontà e di giustizia. Gesù, il Re, offrì la sua vita fino a versare tutto il sangue per la salvezza e la redenzione di tutti gli uomini, è questa la verità che è venuto a portare e a testimoniare; una verità che si incarna nella Sua persona. Il Vescovo nell’omelia ha sottolineato come Gesù Crocifisso sia rivelazione della sua stessa Gloria, della sua regalità, e rivolgendosi ai cresimandi, li ha portati a riflettere sull’importanza della regalità e a valorizzarla; ad esempio pensando a quanti, intorno a loro e per loro, prestano un servizio, gli insegnanti, i servizi pubblici, il sacerdote, le catechiste, i genitori e in virtù di ciò bisogna saper dire grazie. E’ una benedizione grande per questi 26 ragazzi, non solo aver incontrato Gesù, ma aver scelto volontariamente di confermare la potenza del suo Spirito e fare della sua forza un punto saldo della loro vita. Egli desidera incontrare ogni essere umano e ha bisogno della mediazione di testimoni fedeli, che lo rendano visibile nel mondo.
Gesù sarà il nostro re se sapremo accettare la sua autorità, ascoltare la sua Parola, praticare i suoi precetti, ascoltare la sua voce, vivere le sue parole, attuare il suo progetto d’amore.
Aurora Capuano
Foto Alberto Ceccon