Breve ma intensa cerimonia per un padre-coraggio che ha sofferto e combattuto
Questa mattina, alle ore 11.00, davanti alla sede del Tribunale di Cassino in piazza Labriola, un momento di grande raccoglimento ha visto radunarsi delle persone per onorare la figura di Guglielmo Mollicone, il 72enne di Arce che ieri sera è tornato alla Casa del Padre dopo mesi di malattia. Un uomo giusto, un maestro, un padre colpito dal dolore più terribile, quello di vedere uccisa la propria figlia appena diciottenne, Serena, e non ricevere giustizia. Per questo per 19 lunghi anni si è battuto con tenacia, coraggio e determinazione per smascherare i veri colpevoli, dimostrare i depistaggi, appurare la verità e ottenere finalmente giustizia. Ma la malattia l’ha portato via prima di arrivare alla verità. E proprio nell’anniversario di quella morte violenta, ancora impunita. Presenti le forze dell’ordine, il presidente dell’Ordine degli avvocati, il parroco Don Benedetto Minchella. La piccola folla si è posta intorno alla emblematica panchina rossa, posta lì proprio a ricordo di donne rimaste vittime di barbari delitti.
Padre e figlia ora – ha detto Don Benedetto – “nella luce della verità di Dio conosceranno totalmente quella verità che qui sulla terra ancora si sta cercando”. E ha invitato a pregare per “il nostro fratello Guglielmo, perché dopo i giorni di sofferenza fisica e morale possa ritrovare serenità, equilibrio e pace insieme a sua figlia Serena e godere per sempre del riposo eterno nella luce e nella pace di Dio”. Dopo la recita di un Padre Nostro corale, ha affidato Guglielmo e Serena “alla potente intercessione della Vergine Maria, perché lei che è la Madre di Dio e Madre nostra, possa accoglierli tra le sue braccia amorose e presentarli alla verità e alla giustizia di Dio”. Un’Ave Maria, un minuto di commosso e raccolto silenzio e poi la benedizione. Subito dopo sulla panchina sono stati deposti due fasci di fiori.
L’avv. Gianluca Giannichedda, Presidente dell’Ordine, ha ricordato Guglielmo Mollicone, sottolineandone la grande dignità umana, la tenacia, il senso della giustizia per tanti anni dimostrati in quelle aule di tribunale, ed anche il grande rispetto per le istituzioni. Appena sarà possibile, ha aggiunto, sarà curata una nuova più degna commemorazione di quest’uomo che è “un esempio da seguire”. Un momento davvero commovente, che ha toccato il cuore dei presenti e delle moltissime persone che, ben ricordando il terribile delitto di Arce e l’indimenticabile Serena Mollicone, hanno partecipato alla commemorazione ed espresso i loro sentimenti attraverso i social.
Adriana Letta