E’ proprio con i Misteri Dolorosi del Santo Rosario che si chiude il mese dedicato alla Vergine Maria nella parrocchia dei SS. Pietro e Paolo di Arce. Una fervente mole di fedeli per ben trentuno giorni si è recata nella grotta di Lourdes, da poco restaurata, presente a qualche manciata di passi dalla chiesa parrocchiale, per glorificare e lodare la Madre Celeste.
Il parroco don Arcangelo D’Anastasio, con fare paterno, ha sempre guidato nella preghiera e nella meditazione quanti hanno accolto l’invito a pregare Maria Santissima davanti all’immagine della “Notre Dame de Lourdes”. Recitare un’Ave Maria il più delle volte risulta meccanico e non si meditano veramente le parole che sono incastonate come perle preziose nel suo testo. E’ una sequenza di frasi divisa in due parti. Una prima dove proclamiamo le parole dette dall’Arcangelo Gabriele durante il famosissimo momento dell’Annunciazione e il successivo incontro di Maria con la cugina Elisabetta, il quale provoca il sussulto di Gesù nel grembo della Vergine. Una seconda invece dove facciamo delle richieste ben precise alla Madre Celeste. Infatti le chiediamo di pregare per noi, “adesso e nell’ora della nostra morte”. Quanta ricchezza è celata in così poche parole che nemmeno ce ne rendiamo conto.
Al termine della recitazione del Rosario è seguita un Santa Messa ai piedi della grotta. Durante l’omelia don Arcangelo ha sottolineato la bellezza di pregare con la Liturgia delle Ore, ovvero la preghiera ufficiale della Chiesa, rimarcando il fatto che, ogni sera, tutti i fedeli che recitano i vespri cantano, formando un solo coro, Il Magnificat.
Prima che tutti si congedassero, a chiudere il bellissimo e intenso momento di preghiera è stato il sindaco di Arce, dr. Roberto Simonelli, il quale ha fatto i dovuti ringraziamenti a tutte quelle persone che hanno dato il loro contributo ai fini della restaurazione della grotta e ovviamente a tutti gli astanti intervenuti in preghiera.
Mario Fraioli
Foto di Antonella D’Amata